Torino-Roma 3-1: l’analisi della partita
Per il Torino, la vittoria nei secondi finali del Cagliari contro il Parma non è il miglior viatico per affrontare una Roma galvanizzata dall’impresa europea.
Nicola ripropone Nkolou in mezzo alla difesa e concede a Rincon un turno di riposo dopo la prestazione opaca di Udine.
Fonseca si affida ad un ampio turnover, con il trio di spagnoli Pedro-Mayoral- Perez davanti.
L’inizio è shock: un rinvio sbagliato di Nkolou permette l’imbucata di Villar per Mayoral che insacca a tu per tu con Milinkovic Savic: la decisione del primo assistente viene vanificata dal VAR; al terzo minuto, i granata sono già sotto.
Nonostante lo svantaggio, i ragazzi di Nicola macinano gioco e occasioni con continuità: la scelta tattica di schierare Verdi in mezzo al campo continua a dare i suoi frutti.
L’ex bolognese da tre partite sembra avere una diversa consapevolezza rispetto a quanto mostrato nel precedente anno e mezzo a Torino: è proprio lui a rendersi pericoloso con una punizione e un tiro da fuori.
Ma le occasioni dei granata non si contano: Belotti dopo uno slalom in solitaria, Sanabria in spaccata (palla ad un cm dal palo in un’acrobazia simile ad un gol di Totti nel derby del 2015), Ansaldi con due conclusioni dal limite, Lukic da dentro l’area piccola.
Il Torino crea, pressa alto e arriva sempre primo sulle seconde palle: qualche contropiede pericoloso concesso ai giallorossi legato ad un atteggiamento zemaniano dei ragazzi di Nicola (chiusura disperata e decisiva di Mandragora a metà primo tempo), non giustifica il passivo a fine primo tempo.
Nella seconda frazione, la Roma prova a consolidare il risultato inserendo Mhkytarian al posto di uno spento Pedro.
La svolta arriva al minuto 56: col Torino sbilanciato in avanti, la Roma trova un corridoio a sinistra: Vojvoda è troppo avanzato e Bruno Peres si trova di fronte a Milinkovic Savic in uscita disperata: l’ex granata è troppo molle nel contrasto e sulla ripartenza Sanabria sfrutta alla perfezione un cross di Ansaldi riportando la partita sul pari.
Da qui in poi, c’è solo una squadra in campo: complice gli impegni europei, la Roma esce dalla partita e il Torino ne approfitta anche grazie alle capacità di mister Nicola di leggere la partita: Zaza e Rincon saranno gli uomini che porteranno i 3 punti ai granata.
L’azione che porta al vantaggio granata è risultato di movimenti provati in allenamento: con palla scoperta, Belotti attacca la profondità e viene servito nello spazio da Mandragora; Mirante non può nulla sul tap-in di Zaza dopo aver respinto centralmente il tiro di Belotti.
Il tris granata arriva ai titoli di coda, quando Nicola aveva deciso di arretrare il baricentro inserendo Baselli al posto di un volitivo Verdi: il solito encomiabile capitan Belotti sradica letteralmente il pallone dai piedi di Fazio e serve a Rincon il più facile degli appoggi per chiudere la partita.
Tra i due gol, il Torino aveva rischiato solo su una spizzata di Dzeko da calcio d’angolo.
Dopo 14 mesi, i granata tornano a bissare un successo e lo fanno con merito, disputando, dopo mesi di astinenza, una prestazione da Toro.
COSA NON HA FUNZIONATO
La troppa voglia ha portato la squadra a sbilanciarsi in avanti nel finale del primo tempo: l’atteggiamento esuberante è stato alla fine premiato ma alcuni contropiedi gestiti in inferiorità numerica avrebbero potuto spostare gli equilibri della partita
Vojvoda a destra è ancora troppo timido e non riesce a garantire la stessa costanza in fase offensiva che fornisce Ansaldi a sinistra.
COSA HA FUNZIONATO
Il Torino ha offerto una prestazione gagliarda, di quelle che fanno innamorare i tifosi.
Il cambio di passo rispetto alla gestione precedente è merito di molti, ma una menzione speciale va a Mandragora: centrocampista che abbina qualità e quantità che si è integrato perfettamente nell’ambiente granata.
Tatticamente continua a funzionare Verdi da mezzala, ma è il Torino nel suo complesso a mostrare maggiore consapevolezza e unità di intenti durante il match.
Immagine fonte ilmessaggero
Comments (2)
Carlo
Oggi si è rivisto il Toro. Nicola ha ridato fiato ad una squadra senza più autostima. Ora si lotta su ogni pallone quando si va sotto c’è la reazione per raddrizzare la partita. Oggi è vero che la Roma potesse aver le scorie della coppa ma la reazione granata è stata veemente e le occasioni da gol numerose. Bisogna solo trovare un po’ di equilibrio tra i reparti perché alcuni contropiede potevano farci male. Ora proviamo a fare filotto contro il Bologna mercoledì . Adesso con questo spirito possiamo giocarcela con tutti. Ed abbiamo ancora una gara da recuperare contro la Lazio e anche se i biancocelesti sono favoriti giochiamocela perché nn è detto che nn ci possa essere una sorpresa. Poi consiglierei a Cairo di confermare subito Nicola e ripartire da lui perché senza tanti fronzoli ha ridato orgoglio e dignità ai Toro.
il torinista
quello che ha scritto Carlo, penso che rispecchia perfettamente il pensiero di tutti i granata. Speriamo che riaprino gli stadi prima della fine campionato, così potremo andare ad omaggiare e applaudire questi veri e nuovi ” COMBATTENTI”. Anche quelli che purtroppo decideranno di lasciarci.