Lukić limita Neymar, Vanja alza il muro ma non basta: i granata dopo la prima giornata di Qatar 2022

Giocare un mondiale non è per tutti, giocarlo bene ancora meno: lo sanno meglio di chiunque altro i cinque granata impegnati nel deserto qatariota, che hanno sin da subito mostrato le proprie qualità in campo internazionale, aiutando, per quanto possibile, le nazionali di appartenenza in sfide emozionanti e allo stesso tempo complicate. Dopo la prima giornata di Qatar 2022, si sono avuti i primi riscontri in merito a chi ha già convinto sin da subito e a chi, invece, ha ancora bisogno di “rodare il motore”.

Il primo granata a esordire è stato Vlašić, schierato a destra nel tridente della sua Croazia, nella sfida contro il Marocco. La dea bendata non ha certamente assistito il numero 13: complice un lieve infortunio alla coscia, il ragazzo è stato costretto ad uscire dopo appena quarantacinque minuti di gioco. La sua è stata una gara poco brillante, con pochi inserimenti e lanci spesso imprecisi. Prima di uscire, il numero 16 granata ha avuto la più grande occasione: il portiere marocchino Bono è stato bravo a respingere la sua conclusione. La nazionale croata ha concluso la partita a reti bianche, con l’amaro in bocca per quell’occasione che avrebbe potuto cambiare decisamente l’andamento della gara. Fortunatamente l’attaccante granata è in buone condizioni e si sta allenando con i suoi compagni: un sospiro di sollievo per i tifosi che temevano un infortunio serio.

Nella mattinata di giovedì, invece, il popolo granata ha visto esordire il suo capitano Ricardo Rodríguez. L’elvetico è stato l’unico granata ad iniziare il mondiale con una vittoria: schierato a sinistra in una difesa a 4, il numero 13 ha condotto complessivamente una gara attenta, difensivamente ottima, in cui è però mancata la spinta offensiva. Una partenza comunque molto positiva per Rodríguez. Prossima fermata: il Brasile di Neymar&co.

Chi invece la nazionale verdeoro l’ha già sfidata è stata la Serbia dei i tre granata Vanja Milinković-Savić, Saša Lukić e Nemanja Radonjić. Il primo ha condotto una gara decisamente positiva evitando alla sua nazionale un passivo decisamente peggiore. Buona anche la prova di Lukić, schierato insieme a Gudelj nel centrocampo a 4. Nonostante la sconfitta, il numero 16 serbo ha dettato i tempi, favorendo l’uscita della palla abbassandosi molto spesso sulla linea difensiva, e rendendo inoltre estremamente stressante la partita di Neymar, con il quale Saša ha dovuto ricorrere anche alle maniere forti. Una gara di sostanza e di fisico, che gli è valsa una prestazione sufficiente. Chi ha invece deluso, ma non per colpa sua, è stato Radonjić. Inserito verso la fine, si è ritrovato nel momento più difficile della Serbia, con il Brasile in completo controllo della gara: davvero complicato, dunque, farsi vedere in quella situazione.

La prima giornata dei mondiali ha già dato molte indicazioni sulle condizioni di squadre e giocatori, e i granata hanno dimostrato di essere complessivamente all’altezza delle aspettative, con grandi margini di miglioramento e al contempo tanta voglia di stupire.

Photo by Giuseppe CACACE / AFP

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