Torino-Fiorentina 1-1: l’analisi della partita

Per la sua prima al Grande Torino, Davide Nicola preferisce Buongiorno a Rodriguez e sostituisce l’infortunato Izzo con Bremer; il resto della formazione è la stessa che ha dato qualche segnale di risveglio a Benevento.

Prandelli si schiera a specchio confermando centrocampo e attacco che gli hanno permesso di superare il Crotone nel turno scorso.

I primi 15 minuti sono ad appannaggio chiaramente viola; la squadra di Nicola non riesce a trovare le misure, difende troppo bassa e, nessuna novità, fa enorme fatica a ripartire.

Ribery e Amrabat hanno tempo e spazio per ragionare senza che i tre centrocampisti granata siano in grado di contrastarli; è proprio nel buco lasciato tra difesa e centrocampo che il transalpino ex Bayern riesce a ricevere, girarsi, alzare la testa e servire Vlahovic di fronte a Sirigu. Solo il palo salva il Torino dallo svantaggio al 12’.

Singo e Ansaldi difendono sulla linea dei tre difensori lasciando avanzare gli esterni viola; un intervento provvidenziale di Buongiorno evita a Vlahovic un facile tap-in 4’ più tardi.

Il Torino, fino ad allora non pervenuto, riesce a scuotersi grazie ad una sponda che porta Lukic a colpire di testa di fronte a Dragowski; il portiere respinge e travolge il centrocampista serbo: la dinamica è molto simile a quanto avvenuto appena una settimana fa a Benevento, ma né Di Bello né il Var rilevano gli estremi per il calcio di rigore.

Da qui la squadra di Nicola riesce finalmente ad alzare il baricentro, permettendo il recupero palla sulla trequarti avversaria.

L’occasione migliore capita nuovamente sui piedi di Zaza dopo una sponda di testa di Belotti: l’attaccante lucano sceglie la soluzione di potenza e coglie la traversa, pareggiando il conto dei legni.

Lo 0-0 accompagna quindi le squadre all’intervallo.

All’inizio del secondo tempo, la Fiorentina riparte esattamente come nella prima frazione: è padrona del campo e la squadra di Nicola fatica a prendere le misure a Castrovilli e Ribery. In un’azione fotocopia del primo tempo, il francese mette nuovamente Vlahovic davanti a Sirigu che stavolta non sbaglia. Il serbo era però partito un piede davanti a Bremer e il Var annulla.

Quando Castrovilli viene espulso per fallo da ultimo uomo su Lukic, paradossalmente il Torino si affievolisce, esattamente come successo due settimane fa con lo Spezia.

E prende gol a causa di un orrore di Rincon e di una difesa ferma a guardare Bonaventura e Ribery scambiarsi il pallone al limite dell’area.

Nicola prova a cambiare il match inserendo Verdi prima, e Baselli e Murru dopo, passando ad uno spregiudicato 4-2-4; nel frattempo Milenkovic aveva deciso di lasciare i suoi in 9 tirando una evitabilissima testata a Belotti.

La Fiorentina si difende con le unghie e coi denti e nonostante la doppia inferiorità numerica arriva spesso prima sui palloni, rispetto ad un Torino, al solito, depresso e deprimente.

La traversa di Singo e il pareggio finale in spaccata di Belotti sono le uniche due occasioni create dai ragazzi di Nicola in 27 minuti in 11 vs 9.

Onestamente troppo poco per pensare di uscire da una situazione di classifica sempre più in bilico, con una società che a due giorni dalla chiusura dal mercato, non ha ancora ufficializzato nessun rinforzo.

COSA HA FUNZIONATO

Zaza e Belotti giocano più vicini e riescono a trovarsi meglio rispetto all’era Giampaolo.

Per una squadra che fa tremendamente fatica a creare occasioni da gol, è forse l’unica discreta notizia per Nicola.

COSA NON HA FUNZIONATO

Da settimane oramai, ribadiamo quanto e cosa manchi a questa squadra: ogni partita, soprattutto interna, è sempre più evidente come Rincon non possa essere l’uomo deputato a creare gioco, come non ci sia nessuno in grado di saltare l’uomo o di fare un’imbucata (vedi Bonaventura, preso gratis, stasera).

 

Fonte immagina TMW

Comments (1)

  1. È difficile dire dice il Toro di Nicola potrà arrivare. Certo togliere le scorie di un anno così disastroso sarà dura ma almeno ora siamo noi che recuperiamo e questo almeno denota un po’ di riconquistato carattere. Ora però vi vogliono le vittorie ne servono almeno otto/nove bisogna fare come fece Longo lo scorso anno andare a vincere le partite alla nostra portata e chissà fare magari ogni tanto un miracolo contro le big. Ieri sera contro i viola ci ha messo del suo anche l’arbitro Di Bello perché negare almeno di andare al VAR per il fallo su lukic e quello di Quarta su Belotti e sull’espulsione di Milenkovic è grave. Paradossalmente L’inferiorità numerica vi ha penalizzato facendoci venire il braccino corto ma il gol di Ribery è da museo degli orrori . Ora anche la società deve intervenire con un centrocampista che netta ordine perché rincon con tutta la dia buona volontà nn può ricoprire quel ruolo. Forza ragazzi veniamo ne fuori e poi speriamo che anche Cairo o si decide a fare il presidente di una squadra da portare al suo vecchio splendore o lasci la mano a qualcun altro nn vi faccia ritornare da dove ci aveva presi

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