Vagnati: una sessione di mercato per riscattare un primo anno particolarmente deludente

Si chiude il primo anno di carica per il direttore Vagnati e i risultati sono purtroppo sotto gli occhi di tutti.

Insediatosi in piena pandemia, non appena centrata la salvezza a fine luglio a Ferrara, il nuovo ds ha puntato forte su mister Giampaolo.

Che lo si apprezzi o meno, il tecnico di Bellinzona è noto per l’inflessibilità dei suoi principi tattici e di gioco: tradotto, se decidi di affidarti a lui, accetti implicitamente di costruire una squadra con determinate caratteristiche: nello specifico devi garantire quel regista e quel trequartista che sono le pedine chiave nel gioco dell’ex tecnico doriano.

Dopo vani corteggiamenti a Torreira e Ramirez, le caselle degli acquisti relativamente a questi due ruoli, sono rimaste desolatamente vuote.

Spinto da Giampaolo, i primi due acquisti della gestione Vagnati sono stati Rodriguez e Linetty: per entrambi il rendimento in questa stagione è stato pienamente insufficiente e gli stipendi accordati rischiano di diventare zavorre in vista di eventuali cessioni future.

Cinque sono invece i milioni che sono stati investiti sul kosovaro Vojvoda: il ragazzo, armato di grande applicazione ed impegno, alla fine è riuscito a dare un discreto contributo anche in zona gol, ma con le risorse particolarmente limitate del mercato precedente, la domanda sorge spontanea: con un Singo in rampa di lancio, era necessario investire la metà del budget su un altro esterno destro? A vedere i buchi della rosa, la risposta sembra scontata.

Gli ultimi arrivi estivi in ordine cronologico di Bonazzoli e Gojak hanno evidenziato la totale assenza di programmazione della società granata e la difficoltà del direttore di andare a scovare reali talenti in giro per l’Europa (nella medesima sessione la Sampdoria ha acquistato Daarmsgard spendendo quanto il Torino per Vojvoda).

A gennaio, l’arrivo di Nicola ha aiutato il direttore ad indirizzarsi verso due profili che hanno finalmente portato valore aggiunto alla squadra granata: Mandragora e Sanabria, fortemente voluti dal mister di Luserna, hanno aiutato il Torino a raggiungere un faticosissimo 17’ posto.

La piena fiducia del presidente Cairo a Vagnati si è tradotta in un’estensione dell’impegno nel settore giovanile: l’ex Spal ha portato tre elementi dalla società di Ferrara per la Primavera, affidandone la guida a Cottafava.

Parlando di mancata programmazione e di visione, la situazione della Primavera granata è piuttosto evidente: un mercato iniziato a settembre, il ritorno di Coppitelli, e una squadra che annaspa al penultimo posto in classifica e non propone nessun giocatore futuribile.

 

Nonostante l’annata particolarmente negativa, il secondo anno di contratto dell’ex direttore della Spal verrà rispettato in vista di una sessione di mercato che si preannuncia giocoforza rivoluzionaria.

Molti elementi di proprietà del Torino non sono più presentabili con la maglia granata (tra questi Lyanco, Meitè, Aina), altri andranno via a scadenza (Nkoulou), altri avranno legittimamente voglia di misurarsi con realtà più ambiziose (Belotti): Vagnati avrà il compito di piazzare una dozzina di calciatori e acquistarne altrettanti, possibilmente in linea con le esigenze del tecnico in un contesto di pandemia.

Non il compito più semplice per chi ha la necessità di riscattarsi dopo un primo anno disastroso.

Comments (1)

  1. Adesso magari ci porta un altro ex spallino Semplici

Leave a Reply