Torino-Juventus 0-1: l’analisi della gara

Senza Praet, Pjaca e Belotti, Juric preferisce alzare Lukic sulla linea dei trequartisti piuttosto che riproporre Linetty dietro Sanabria.

Per il resto la formazione è quella annunciata, con Zima che sostituisce lo squalificato (e sciagurato) Djidji.

Allegri concede una chance a Kean e lascia Cuadrado in panchina.

L’approccio dei bianconeri è migliore di quello granata: il Torino concede più palle gol nei primi 5 minuti del derby che negli ultimi 3 incontri.

Kean e per due volte McKennie graziano Milinkovic Savic.

Con il passare dei minuti, la squadra granata acquisisce maggiore fiducia e si posiziona nella trequarti avversaria; la Juventus non riesce più a rendersi pericolosa e il Torino si difende muovendosi all’unisono in avanti e recuperando velocemente il pallone.

La sola presenza di Brekalo non è sufficiente a garantire la qualità che servirebbe per fare male alla Juventus: nonostante un predominio evidente, la squadra di Juric si renderà realmente pericolosa solo con un tiro dalla distanza di Mandragora.

Nelle altre occasioni, sarà brava la difesa juventina a respingere i tentativi granata.

Lo scenario di un match a tinte granata viene radicalmente cambiato dalle mosse di Allegri ad inizio ripresa: il mister toscano toglie i riferimenti alla difesa granata posizionando Chiesa prima punta e Bernardeschi alle sue spalle e Cuadrado sulla destra.

Il Torino perde certezze e cede fisicamente: l’assenza di alternative all’altezza si fa sentire.

Milinkovic Savic risponde da campione ad Alex Sandro e sul ribaltamento Chiellini impedisce a Lukic di concludere a rete dopo una volata in contropiede; ma è solo una fiammata perchè nel secondo tempo, i granata non danno mai la sensazione di essere pericolosi.

Sanabria avrebbe bisogno di rifiatare da qualche partita e lo stesso Brekalo non ha un’autonomia maggiore di 60 minuti.

I ragazzi di Juric si applicano fino al termine (grande diagonale di Ansaldi all’82’) ma il gol di Locatelli arriva a 4′ dalla fine.

Il tridente Linetty, Baselli, Rincon non può in alcun modo permettere un assalto finale ed evitare l’ennesima sconfitta maturata nei minuti finali di una stracittadina.

 

COSA HA FUNZIONATO

L’intensità con cui i granata pressano gli avversari è a tratti fin esaltante: dopo un avvio titubante, il Torino ha tenuto gli avversari nella loro trequarti non permettendo loro più di due passaggi di fila tanto era la ferocia nel pressing.

L’assenza di alternative qualitative non ha prodotto però reali occasioni da gol.

COSA NON HA FUNZIONATO

Detto di un Pobega sottotono e a tratti fuori partita, l’approccio alla gara non è stato dei migliori.

Il secondo tempo ha ribadito, se necessario, come il Torino possa permettersi di esprimere l’idea di calcio di Juric solo se i 14-15 titolari sono a disposizione: l’assenza contemporanea di 3-4 elementi obbliga il tecnico croato a schierare uomini inadatti all’intensità che richiede.

 

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