Torino-Bologna 2-1: l’analisi della gara

É un Torino da strabuzzare gli occhi quello che abbatte il Bologna nel lunch match della diciassettesima giornata di campionato.

Il 2-1 finale non fotografa realmente l’andamento di una gara a senso unico, in cui l’unica squadra in campo è stata quella di Juric.

Il croato preferisce Pjaca e Praet a Brekalo e recupera Pobega in mezzo al campo.

L’ex Mihajlovic recupera Arnautovic davanti.

Dopo una prima fase di studio, emerge la maggiore intensità granata: il centrocampo del Torino alza il pressing e Lukic sembra onnipresente.

A fine gara il ragazzo serbo (capitano nel secondo tempo) avrà probabilmente disputato la miglior partita da quando è a Torino e, da inizio anno, è in costante crescita.

Da un suo recupero palla sulla trequarti nasce il vantaggio granata: il 10 serve a Sanabria che è bravo a porsi davanti a Theate e battere Skorupski in uscita.

Il Bologna che fino a quel momento era riuscito a rintuzzare il maggior possesso palla, viene travolto dalla marea granata.

Il demerito del Torino è non riuscire a chiudere la partita quando ne ha l’occasione ma sulla traversa di Sanabria a pochi istanti dalla chiusura della prima frazione non è supportato dalla fortuna.

Buongiorno rimpiazza un malconcio Bremer ad inizio ripresa ma neanche l’assenza dell’unico giocatore probabilmente imprenscindibile della rosa granata si fa sentire.

Il Torino continua a creare e divorarsi occasioni: un po’ in ombra nel primo tempo, Praet sale in cattedra nel secondo tempo rifinendo e finalizzando.

Il 2-0 su un tiro deviato di Pobega è la logica conseguenza di un dominio in lungo e in largo dei granata: Lukic, Sanabria, Praet e persino l’ottimo Zima avevano avuto la possibilità di raddoppiare poco prima.

Il rigore concesso al Bologna sull’imbucata per Sansone sembra dubbio ma riapre la partita.

Gli ultimi 10 minuti confusionari della squadra bolognese non portano a reali occasioni per i rossoblu che invece rischiano di subire il 3-1 dopo un’azione in verticale Brekalo-Vojvoda-Zaza.

La vittoria finale sarà la quarta nelle ultime 5 partite allo stadio Grande Torino.

COSA HA FUNZIONATO

Il Torino è riuscito a replicare i primi 30 minuti con l’Empoli in maniera continuativa.

I granata esprimono un gioco piacevole che si consolida di partita in partita.

Nota di merito assoluto per Lukic: il ragazzo serbo ha letteralmente svoltato con l’arrivo di Juric.

COSA NON HA FUNZIONATO

La squadra di Juric pecca nella finalizzazione: partite come oggi, come con il Genoa, come con la Lazio non meritano di terminare con la sofferenza per un risultato ancora aperto.

È un aspetto che si migliora con il lavoro e con la consapevolezze acquisite nel tempo.

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