L’orgoglio granata del passato per ritrovare quello del presente. Due generazioni di tifosi a confronto: il Toro siamo Noi!
Sia chiaro, chi sta scrivendo queste righe è nato nel marzo 1994 e ha avuto più delusioni che gioie nella sua vita granata, per non parlare del derby: non sono nemmeno di Torino, figuratevi quando ero un bimbo ignaro di cosa significasse tifare Toro, alle elementari e alle medie cosa posso aver passato, essendo l’unico.
Il Toro non si può spiegare, si deve vivere: e io lo faccio 365 giorni all’anno, e come ogni tifoso del Toro che si rispetti vivo per due partite all’anno (quando siamo in Serie A, chiaramente) ed è quella contro la juve all’andata e quella contro la juve al ritorno (non è un errore di battitura, la j è minuscola).
Crescendo ho imparato ad assorbire, anche se fa sempre male, le sconfitte puntuali nei derby ma una cosa mi ha stancato più di ogni altro modo: la retorica del ricordo. Il tifoso del Toro vive il derby di ricordi: “eh, se c’era Pulici”, “eh come li viveva Pasquale Bruno”… Basta. Non siamo più QUEL Toro, da molti anni ormai.
Nell’era Cairo e quindi dal 2005, il Torino ha disputato 23 derby vincendone 1 e pareggiandone 3, il resto sono sonore sconfitte: alcune pesanti (tipo il 4-0 in Coppa Italia), altre all’ultimo minuto come sta accadendo negli ultimi anni, e altre sicuramente ne verranno. Pretendiamo sempre dai giocatori che diano tutto nel derby, perchè il tifoso del Toro venderebbe l’anima al diavolo pur di giocare quella partita una volta nella vita. E giustamente direi. Travolto dall’ansia che puntualmente parte dal lunedì mattina della settimana della partita (oggi Diario di guerra, giorno 4), a chi legge queste righe chiedo però un minuto di “usus rationis“: in questa squadra individuatemi un giocatore che possa sentire particolarmente questa partita. Belotti, forse.
Rispetto quando qualcuno più anziano di me ricorda i giocatori di una volta, lo spirito Toro che si trasmetteva in spogliatoio e arrivava ai tifosi: ormai quei tempi sono passati, se non ve ne siete accorti siamo nel calcio moderno del 2021.
Allora buttiamo via tutto, direte voi. No, perchè continuiamo e continueremo ad esistere Noi, i tifosi del Toro.
Guardiamoci: il derby quest’anno lo si potrà vedere soltanto da casa ma tutti tiferemo con qualcosa di granata addosso, magari in famiglia con il nonno, il papà, la mamma, lo zio, il fratello. Chi potrà (beati voi) si farà la salita a Superga per salutare i Ragazzi, chi avrà i suoi riti scaramantici, chi si rivedrà qualsiasi documentario sul Toro, chi si guarderà i video su YouTube solo per risentire per qualche momento i cori della Maratona e della Primavera per cantarli da solo sotto la doccia o dopo il turno di lavoro.
Quelli là dicono sempre che gli stiamo simpatici, ci chiamano cugini, a volte persino gli facciamo tenerezza: ma lo sapete quanto me, che loro ci temono e perdere contro di noi è uno smacco dal quale loro devono riprendersi e non è mai così facile. Perchè per loro vincere è l’unica cosa che conta: per noi è quella di non essere mai come loro, tifosotti apolidi pieni di trofei ma vuoti dentro, senza anima e senza colori.
Perchè Noi siamo il Toro: non ci importa chi scende in campo, ci importa la maglia, ci importa l’onore perchè questo si che è un valore che ci portiamo dentro da sempre come l’onestà, e di questo si possiamo essere orgogliosi di avere un Capitano come Belotti che rappresenta e incarna quello che è l’animo puro del Toro.
Basta retoriche sul passato: il tifoso del Toro dev’essere orgoglioso di quello che è stato e di quello che è, possiamo vantare di essere l’unica squadra a Torino e di aver creato nuove generazioni di giovani pronte a battersi per l’orgoglio granata, per il Cuore Toro, per il Filadelfia. Non è una cosa che può avere chiunque.
Quindi se l’unico stimolo per risvegliare dal torpore e dalla paura i giocatori, può essere solo mister Davide Nicola, allora noi dovremmo per la seconda volta quest’anno abbandonare i pensieri sulla classifica, sulle annate orrende, sulle difficoltà della vita quotidiana e sportiva: tifiamo tutti il Toro, distanti ma uniti in un solo cuore granata che pulsa, il cui battito deve arrivare fino al campo per far sentire che si, NOI SIAMO IL TORO.
[Fonte foto: Vanity Fair]
Comments (2)
Alberto Toniolo
Semplicemente perfetto … per un 1994 tifoso granata … forse anche più che perfetto complimenti
Enrico Morandin
Ero ragazzo quando sognavo di avere due, Due figli maschi e tifosi del Toro…beh direi che Dio mi ha esaudito e uno fra le altre cose scrive così….siete Granata nel DNA …no non serve un vaccino anti juve….avete anticorpi a sufficienza per qualsiasi epidemia senza colori…bianconera appunto!!! Forza Vecchio Cuore Granata ❤️