La Consob indaga su Cairo ed RCS: nessuna tutela sui fondi prima del caso Blackstone
Dopo aver perso il lodo milanese del caso legato alla vendita del palazzo del Corriere della Sera a Milano al fondo d’investimenti americano Blackstone (di cui ne avevamo parlato qui), Urbano Cairo ed RCS sono sempre più nel mirino del mercato finanziario.
La CONSOB ha chiesto ulteriori spiegazioni al presidente del Torino Fc a causa del mancato accantonamento a fondo rischi da parte di RCS, in vista del processo in corso contro Blackstone, perso poi da Cairo e con richiesta di risarcimento danni da parte del fondo americano che va a sfiorare i 600 milioni di euro, ora impugnata dalla Corte di New York dopo averla congelata in attesa dell’udienza milanese.
Come riporta Tag43.it, l’Autorità di Borsa sta indagando in attesa di capire come si svolgerà la “partita di New York”: la mancata valutazione del rischio era stata sollevata da un rappresentante del Cdr di RCS in assemblea il 21 aprile, il quale si è accorto che la società di Cairo aveva completamente ignorato a bilancio la possibilità di non vincere il lodo milanese.
Ora il rischio per gli azionisti è davvero elevato: questa mattina RCS e Cairo Communication hanno aperto in Borsa con un netto calo (-6.79% e -8.33%), la Banca Akros ha comunicato di “temere che l’eco mediatico negativo della stampa italiana possa influenzare sul valore del titolo in Borsa di RCS“.
Urbano Cairo dovrà dare alla CONSOB anche una valida motivazione per “aver richiesto ed ottenuto nello scorso anno una manleva sulle sue eventuali responsabilità”: il sito Tag43.it prosegue inoltre dicendo che a pagina 54 dell’ultima nota di bilancio dell’azienda “[…] Rcs si è impegnata a tenere indenne il presidente da ogni eventuale costo o danno a questi derivante a seguito delle contestazioni giudiziali e stragiudiziali avanzate in merito all’operazione e per gli atti compiuti in esecuzione di quanto deliberato dal consiglio di amministrazione“.