Il calcio di Davide Nicola: “Mentalità, intelligenza ed entusiasmo”

Davide Nicola è pronto per la sua nuova avventura granata: l’entusiasmo e la grinta del tecnico di Luserna San Giovanni sta già coinvolgendo anche il tifo granata da casa e sui social. Nell’ultima intervista rilasciata a “Il Terzo Uomo prima di approdare al Torino, Davide Nicola spiega molto bene i suoi concetti di calcio: dal lavoro con i singoli giocatori, all’aspetto tattico ma anche la gestione delle statistiche in campo.

Il rapporto con i giocatori

“Il rapporto con i miei giocatori è basato sull’intelligenza emotiva e tecnico-tattica, allenabili entrambi. C’è un grandissimo lavoro dietro: di un giocatore guardo la sua intelligenza, l’entusiasmo e l’umiltà, oltre alla voglia di migliorare. Definisco degli obiettivi e delineo la strada”.

L’esempio principale riguarda Rodrigo De Paul all’Udinese: “Quando sono arrivato faceva l’ala sinistra ed era convinto fosse il suo ruolo, secondo me poteva diventare una mezzala fortissima. Gliene parlai, definimmo gli obiettivi da perseguire e i vantaggi che avrebbe avuto lui: ora obiettivamente mi pare uno dei centrocampisti più forti al mondo. Lui è uno molto intelligente”.

L’approccio tattico

Alla domanda su cosa cambia tatticamente per un allenatore iniziare la stagione dall’inizio e subentrare a stagione in corso, Nicola risponde così: “I miei princìpi di gioco sono universali: spazio, posizione e relazione. Li applico in ogni situazione, dall’inizio ovviamente li determino io; quando si subentra c’è uno studio molto approfondito su giocatori, ambiente, dati. Le caratteristiche dei giocatori sono fondamentali, ma finchè non li alleno non posso conoscerli a fondo, poi ci sono anche le priorità di squadra. La forza di un allenatore sta nel cercare un’identità di squadra, con l’identità i risultati arrivano”.

Sul suo calcio: “Credo che al di là della terminologia che usiamo, il calcio abbia bisogno di armonia e soprattutto fluidità di gioco e della posizione. La mia visione di calcio è basata sullo spazio, sulle posizioni che ora diventano ruoli e viceversa: si crea una rotazione o fluidità nell’occupare anche spazi diversi, ma con equilibrio, indipendentemente dal giocatore che li occupa. L’allenatore che sposa un progetto deve creare e costruire i valori attraverso l’identità di gioco, raggiungendo gli obiettivi prefissati”.

Le statistiche e i dati

Le statistiche nel calcio di oggi sono sempre più importanti, anche Davide Nicola cerca di trarne il massimo aiuto possibile: “Sistemi audiovisivi e big data sono assolutamente di supporto. Non si può fare a 360 gradi tutto, ma l’allenatore deve interessarsi a tutto e circondarsi di persone competenti con cui relazionarsi. Studio tutto. Se si vuole essere coerenti, dobbiamo oggettivare la nostra percezione: un dato numerico può costituire la base per capire una mia percezione? I programmi e i dati vanno sempre contestualizzati e personalizzati secono la propria filosofia”.

Sugli Expected Goals (qui la spiegazione di cosa sono): “Nel lungo periodo è un dato importante, spiega una cosa oggettiva. Vorrei arrivare a parlarne in tv, non come adesso che piazzano lì 3/4 dati come ad esempio possesso palla generico. La gente poi dice “eh ha vinto, ma ha fatto il 76% possesso palla”, ma bisogna capirne il contesto: quanti passaggi utili? Quanti in attacco? Quanti sotto pressing? Con che rischio? Il calcio è strategia, va raccontato alla gente: è umiliante per tutti noi, sembra che abbiamo tutti la stessa idea di calcio, il calcio è bello perchè ognuno ha la sua idea. Gli Expected Goals non mi aiutano ancora a capire tante cose, ma andrebbero ampliati con altri dati”.

Le sfide e gli obiettivi

Nicola risponde anche a una domanda sulla possibilità di stravolgere una stagione magari iniziata male, e successivamente subentrando e/o correggendola in corsa: “Ho una convinzione di vita: quando l’obiettivo è lontano o impossibile, lavoro e mi comporto come se non ci fossero difficoltà. Mi metto in testa l’obiettivo come se fosse dietro l’angolo: quello che accade di mezzo devo spazzarlo via, bisogna muoversi e devo trasferire sicurezza a chi mi è intorno. Ci vuole mentalità, è come trasferisco la sicurezza a chi mi sta intorno, lo pretendo e che penso faccia la differenza. Mentalità e razionalità sono i punti cardine di tutto”.

[Fonte foto: Sabattini/Getty Images ]

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