Gli avversari del weekend: il Sassuolo

Quando alla fine dello scorso anno, De Zerbi ha comunicato di voler lasciare la guida tecnica del Sassuolo, il management neroverde si è trovato a dover scegliere un tecnico che potesse dare continuità al lavoro del mister bresciano.

Le opzioni valutate sono state diverse ma la scelta è caduta sul giovane Dionisi, rampante allenatore reduce da due ottime stagioni in B tra Venezia ed Empoli.

Con una buona dose di umiltà ed intelligenza, l’esordiente Dionisi sta optando per lo stesso modulo utilizzato dagli emiliani negli ultimi 3 anni: il 4-2-3-1 è stato parte integrante della crescita del club che l’ha portato a ridosso della zona europea lo scorso anno.

Le cessioni sul mercato sono state limitate a Locatelli e Caputo che sono stati sostituiti con giovani già presenti all’interno della rosa: di fatto, considerando il lungo infortunio patito da Caputo lo scorso anno, il Sassuolo gioca con la stessa formazione schierata da febbraio, ad eccezione di Frattesi che ha preso il posto del neo juventino Locatelli.

Il punto di forza degli emiliani è evidentemente la zona offensiva: tutti i giocatori schierabili da Dionisi avrebbero le potenzialità per far parte della rosa di una big del campionato.

Berardi, Raspadori e Scamacca rappresentano presente e futuro della nazionale italiana; Djuricic e Traorè hanno qualità e capacità di inserimento; Boga è uno degli esterni offensivi migliori del campionato.

Difficile contenere una batteria di questo tipo che pratica un calcio votato all’attacco.

In mezzo, detto di Frattesi, Lopez sta raccogliendo l’eredità di Magnanelli in mezzo al campo: il francese è meno interditore rispetto allo storico capitano neroverde.

Davanti a Consigli, Ferrari e Chiriches formano la coppia difensiva, mentre Rogerio e Toljan presidiano gli esterni.

 

PUNTI DI FORZA

In queste prime partite, il Sassuolo ha mantenuto un livello di gioco piacevole: le partite di Verona e Roma hanno mostrato una squadra viva, verticale, a tratti spettacolare.

È evidente l’importanza di Berardi in questo contesto: il neo campione d’Europa è il top player dei neroverdi; negli anni ha acquisito fiducia e maggiore consapevolezza dei propri mezzi tanto che non è difficile vederlo spostarsi la palla sul destro per andare al tiro o al cross.

Fino a qualche tempo fa si fidava molto meno del suo piede debole.

I neroverdi sono una squadra veloce e letale negli spazi in ripartenza: Juric ha alzato il baricentro dei granata fino alla trequarti avversaria sia con l’Atalanta che con la Salernitana; la partita difensiva del Torino si misurerà sulla capacità di non concedere spazi oltre la linea difensiva per evitare pericolosi contropiedi.

Il miss-match tecnico e atletico tra Rodriguez e Berardi a sinistra è un problema che il tecnico croato dovrà essere in grado di gestire optando per un altro difensore (con Buongiorno si perderebbe qualcosa in costruzione e in esperienza, ma si acquisirebbe maggior esplosività) e/o limitando il ragazzo calabrese con raddoppi da esterni (Ansaldi) e centrocampo (Mandragora).

 

PUNTI DI DEBOLEZZA

Come avveniva lo scorso anno, il Sassuolo ha evidenziato anche in queste prime partite come la propensione al gioco offensivo porti a concedere grandi spazi dietro.

In possesso palla, i neroverdi attaccano con i 4 offensivi, i due centrocampisti in appoggio e almeno uno dei due esterni.

Fondamentali per il Torino saranno le ripartenze: il dna offensivo dei neroverdi porta la squadra di Dionisi ad essere proiettata in avanti lasciando scoperta la retroguardia.

I potenziali debutti di giocatori veloci di gamba (Brekalo) e di testa (Praet) potrebbero rappresentare la chiave del match in zona offensiva per Juric.

 

fonte immagine:repubblica.it

Comments (2)

  1. Ottima squadra il Sassuolo. A Roma hanno dominato, sarà un bel banco di prova per i nostri difensori

  2. Vista con la Roma, il Sassuolo è molto forte. Poi Berardi ci segna sempre

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