ESCLUSIVA CG – Ventura: “Toro, sei casa mia! Condivido il percorso di società e mister”

Corriere Granata ha intervistato in esclusiva Giampiero Ventura, storico allenatore del Toro dal 2011 al 2016 che ha portato i granata dalla Serie B all’impresa del San Mamès di Bilbao in Europa League: un’analisi sul momento attuale del Torino, da Ilic ai giovani della Primavera.

Torino-Cremonese e poi il derby: sono due partite che possono svoltare definitivamente la stagione del Toro?

“Stiamo parlando di due partite totalmente diverse tra loro. Con la Cremonese sarà meno facile del previsto perché con Ballardini è una squadra che ha cambiato atteggiamento, ci crede ancora ed è diventata più compatta. Non ha mai vinto se non in Coppa Italia, per loro questa sarà un’ultima spiaggia: poi sappiamo che dipenderà molto dal Torino, anche per i granata sarà un crocevia. La squadra di Juric ha fatto ottime partite, ha anche sofferto ma ha sempre cercato di imporre il suo gioco. Con la Juve sappiamo che partita sarà: è la partita, e con questa classifica acquisisce ancora più valore”.

Cosa ne pensa di Ilic? Che coppia di centrocampo sarà con Ricci?

“Ilic è un giocatore che ha fatto benissimo a Verona, ha molta qualità e su di lui ci sono grandi aspettative, anche se purtroppo non lo abbiamo ancora praticamente visto. Credo che sia stata un’operazione importante a livello economico, Juric lo voleva fortemente e sicuramente è stato messo nelle condizioni di prenderlo. Io verso la fine del mio percorso al Toro non condividevo alcune operazioni, si prendevano giocatori poco adatti: quest’anno condivido la strada che si è intrapresa. La coppia con Ricci è notevole”.

Ci sono molti giovani interessanti..

“Infatti. Oggi non guarderei troppo alle prestazioni, ma la rosa del Torino ha Zima, Buongiorno, Singo, Ricci, Schuurs… Alcuni dovranno essere lo zoccolo duro della prossima stagione, alcuni sappiamo che faranno parte della crescita economica della società. I giovani vanno aspettati, leggo la difesa e questa potrebbe essere la difesa del Toro tra due anni: ci vuole disponibilità e tempo per farli crescere, infatti condivido appieno il percorso che stanno intraprendendo società e mister”.

Pellegri per il Torino può essere ancora un valore importante?

“Le racconto questo: 4-5 anni fa andai a visitare il Genoa, tutti dicevano che era un predestinato. D’altronde se non lo sei, non vai al Monaco e non segni all’esordio così a caso. Purtroppo poi queste cose si sono annacquate per via dei numerosi infortuni. E’ difficile dare un giudizio critico: tecnicamente è un giocatore top, sulla carta però non ce l’hai quasi mai. Anche quell’infortunio dopo 4 secondi, non credo sia solo sfortuna, c’è dell’altro fisicamente. Spero per il Torino che torni ad essere un valore aggiunto”.

Coppa Italia: l’impresa a San Siro, poi l’eliminazione di Firenze. C’è rammarico?

“Secondo me quello in Coppa rimane un percorso abbastanza importante, il vero obiettivo rimane seminare per arrivare più avanti l’anno prossimo. E’ importante il modo in cui il Toro è arrivato ai quarti di finale, se l’è meritato ma bisogna creare i presupposti per arrivare l’anno prossimo. Ad esempio prendo Zima: è un giocatore potenzialmente importante per diventare titolare, oppure Singo, che quest’anno è un po’ meno il Singo che avevamo visto l’anno scorso ma è giovane e ci si può lavorare per farlo crescere”.

Proprio riguardo ai giovani: la Primavera è capolista momentanea, in prima squadra arrivano finalmente i prodotti del settore giovanile.

“Sono molto contento per la Primavera: ad inizio stagione sono andato al Trofeo ‘Mamma Cairo’ e dopo le partite andai a cena con il Presidente ed il Responsabile del settore giovanile, e gli dissi che quest’anno si sarebbero divertiti. Avevo visto del materiale veramente importante su cui lavorare ed i risultati infatti si stanno vedendo”.

Torino per lei è ancora importante, si sente…

“Torino per me è casa mia: anche nel vero senso della parola perché qui ho casa. Il Toro è un pezzo bellissimo e importante della mia vita”. 

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