Crotone-Torino 4-2: l’analisi della partita

Nkolou, Bremer, Singo, Linetty e Belotti.

Sono pesantissime le assenze con cui Nicola si presenta a Crotone, in una delle sfide più decisive di questo campionato.

La scelta degli uomini e del modulo è obbligata, nonostante I recuperi last minute dal Covid di Baselli, Murru e Buongiorno (per loro nessun allenamento da 15 giorni ndr).

Vojvoda torna titolare a destra dopo due mesi, Rodriguez rivede il campo dopo la trasferta di Benevento di fine gennaio, Bonazzoli si merita l’occasione dal primo minuto dopo gli ottimi spezzoni di Bergamo e Cagliari.

La formazione del Crotone è quella paventata alla vigilia, con Messias schierato 20 metri più arretrato, sulla linea mediana.

Il Torino parte bene, tiene il baricentro molto alto e prova a pressare già con le punte.

Una punizione di Ricardo Rodriguez dal limite dell’area si spegne a qualche centimetro dall’incrocio, a Cordaz battuto.

L’impressione di avere di fronte una squadra dimessa è evidente; Mandragora, Rincon e Lukic arrivano prima sulle seconde palle, Ansaldi a sinistra stravince il duello con Pereira.

Da un cambio di gioco sbagliato di Zaza (partita davvero pessima per l’attaccante lucano, ndr), nasce la prima palla gol del Crotone, con Sirigu costretto ad una grande parata su un destroy di Messias.

Da qui, la luce nella squadra granata sembra spegnersi e il Crotone ne approfitta per passare in vantaggio grazie ad un rigore concesso su fallo di mano di Ansaldi: per 10 minuti il Torino è in bambola, e deve ringraziare Ounas che spreca un’occasione clamorosa 2 vs 1 se il passivo non raddoppia.

Complice un Ansaldi in ottima forma, la squadra di Nicola riesce a risollevarsi impegnando prima Cordaz proprio con l’argentino ed arrivando al pari all’ultimo secondo utile grazie ad una zampata di Mandragora.

Il Torino rientra in campo come aveva fatto nel primo tempo; è padrone del campo e la sliding door del match arriva tra il 53’ e il 54’: dal nulla Bonazzoli dai 25 metri prende una traversa a Cordaz battuto, sul ribaltamento di fronte un tiro di Petriccione destinato a lato viene deviato dalla retroguardia granata sul palo con Messias e Simy pronti a ribadire in rete.

Per una squadra senza titolari ed allenamenti nelle gambe, la mazzata psicologica è incredibile: da questo momento, la squadra di Nicola smette di giocare rischiando più volte di subire il terzo gol, che arriva puntualmente su una fucilata di Reca a 10 minuti dal termine.

Nicola nel frattempo aveva deciso di passare ad un spregiudicato 4-4-2, con l’esordio di Sanabria al posto di un Zaza sempre più difficilmente commentabile, e Verdi e Gojak esterni offensive.

Proprio quando la partita sembrava volgere al termine, l’ex Betis Siviglia riapriva la partita con un destro all’incrocio; ed un minuto dopo solo Cordaz negava a Gojak la gioia del pari con un intervento che andava a pizzicare anche la traversa.

I 5 minuti di recupero servivano invece solo ad innervosire ulteriormente la banda granata (Rincon espulso salterà l’Inter ndr) e a permettere ad Ounas di ridicolizzare la difesa granata e chiudere la partita sul 4-2.

COSA HA FUNZIONATO

Il 4-2 finale è sicuramente anche figlio delle ultime due settimane che hanno devastato la rosa del Torino.

La squadra granata non può permettersi di regalare titolari a nessuna avversaria, a maggior ragione in partite in cui sarebbe chiamata a vincere.

 

COSA DEVE MIGLIORARE

Zaza ha avuto tante occasioni in questi 3 anni e non le ha mai sfruttate; sarebbe opportuno provare soluzioni differenti fino al rientro di capitan Belotti.

La rosa corta, cortissima con cui si è dovuto affrontare il match odierno, ha dimostrato come il Torino non possa fare affidamento sulle seconde linee (molti dei quali figli di una disastrosa campagna acquisti estiva ndr).

 

fonte immagine: Ansa.it

Comments (1)

  1. Tutto giusto però la qualità delToro anche con la formazione di oggi è superiore al Crotone diciamo che la differenza potrebbero essere gli allenamenti che al contrario di quanto ha detto Inzaghi ci avranno anche riposati ma ci hanno fatto perdere il ritmo partite. Poi Nicola dovrebbe avere il coraggio di togliere uno che sono tre anni che infanga la maglia n 11 del nostro puliciclone. E speriamo in bene la B sarebbe insopportabile

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