Belotti non rinnova: una sconfitta per tutti

Non erano necessarie le parole di ieri di Cairo per comprendere una situazione già chiara da qualche mese.

Belotti ha deciso di non rinnovare il contratto in scadenza: la sostanziosa proposta del Torino, arrivata in estate, non verrà accettata ed il giocatore sarà libero di trattare con una nuova squadra già da gennaio.

Tutte le componenti coinvolte in questa trattative escono in qualche modo sconfitte.

 

SOCIETA’

Guardando il lato prettamente economico, in un contesto di epidemia mondiale, con i bilanci in grossa sofferenza, il Torino FC perde il suo patrimonio più consistente a zero (o poco più se il giocatore verrà ceduto a gennaio).

E perdere quello che nell’ultima decade è stato simbolo e capitano della squadra rappresenta un danno di immagine enorme per la società.

Cairo ha messo sul piatto un’offerta economica sicuramente valida, ma paga le disastrose decisioni degli ultimi due anni che hanno clamorosamente riportato il Torino a lottare per la salvezza, dopo anni a ridosso delle grandi e un paio di puntate in Europa.

Oggi con Juric si intravede un progetto tecnico credibile, ma è chiaro che ci vorranno tempo, pazienza e fortuna per tornare ai livelli raggiunti con Ventura.

E Belotti, che a dicembre compirà 28 anni, non vuole più aspettare.

 

BELOTTI

Le premesse sono doverose: nessuno può mettere in discussione impegno, dedizione e risultati raggiunti dal Gallo in questi anni.

Belotti ha rappresentato un’eccezione nel mondo calcistico: una foltissima rappresentanza di suoi colleghi durante questi 7 anni avrebbe mosso mari e monti per raggiungere realtà più ambiziose e strutturate del Torino di Cairo.

Quindi nessuno vuole o può incolparlo per la legittima volontà di misurarsi con altri livelli.

Ma Belotti è pienamente cosciente del danno economico che apporterà alla squadra che l’ha preso ragazzino e l’ha portato ad essere il numero 9 della nazionale campione d’Europa.

Una cessione a fronte di un giusto corrispettivo economico avrebbero reso questa separazione meno amara: un rinnovo di un anno con una clausola facilmente pagabile (15-20M€?) era una soluzione che doveva essere presa in considerazione dalle parti.

 

TIFOSI

Belotti ha rappresentato il giocatore più da Toro degli ultimi 20 anni (probabilmente solo Antonino Asta, Kamil Glik ed Emiliano Moretti possono essere accostati al Gallo come capacità di incarnare lo spirito tremendista granata), ha in qualche modo limitato la “crescita zero” del tifo del Torino, contribuendo ad avvicinare migliaia di bambini alla maglia granata: perderlo a gennaio o a giugno lascerà sicuramente un retrogusto amaro ai supporter granata.

Tifosi che da questa vicenda possono trarre chiari insegnamenti: al di là delle capacità manageriali della società, ci si muove verso uno sport sempre più in mano ai procuratori ed ai giocatori; Belotti è solo l’ultimo di una lunga serie di big che hanno lasciato la propria squadra a zero negli ultimi 2 anni.

Fino all’arrivo di un qualche principe saudito (a Newcastle festeggiano da ieri ndr), realtà come quella del Torino non possono permettersi di rifiutare certe cifre per giocatori della propria rosa, a prescindere dal contributo dato negli anni alla causa granata: il rischio è trovarsi nella situazione paradossale di perdere patrimoni chiave a fronte di nessun corrispettivo e non avere quegli introiti che sarebbero serviti per colmare la cessione e in parallelo migliorare la rosa.

 

fonte immagine calciogoal.it

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