Vicenda Blackstone: Miccichè si dimette dal CdA di RCS, Cairo cerca la mediazione con gli USA

A poche ore dalla fondamentale riunione per discutere della questione Blackstone, Gaetano Miccichè si è dimesso dal Consiglio d’Amministrazione di RCS: nel meeting si parlerà della possibilità accantonare denaro in vista della richiesta di risarcimento di 600 milioni di euro da parte del colosso finanziario americano nei confronti dell’azienda di cui Cairo detiene il 60% delle quote.

Il presidente del Torino sta cercando un accordo, che secondo “Il Fatto Quotidiano” è ancora possibile: condizioni scomode però, perchè si tratta sulla possibilità della gestione economica del gruppo di Via Solferino da parte degli americani.

L’uscita di scena di Miccichè è dovuta ai rapporti ormai giunti al termine tra Cairo e Banca Intesa, la quale è stata la principale sponsor dell’acquisizione di RCS nel 2016 da parte dell’imprenditore di Masio: Cairo ha così permesso a Banca Intesa di gestire l’azienda e ripianare i molti debiti precedenti.

Piazza Affari non vede di buon occhio la questione, a maggior ragione per cui ora dalla Francia stanno mettendo gli artigli sul possibile “collasso” di RCS: uno degli interessati è John Elkann, che vede nel suo uomo Pietro Scott Jovane una possibile pedina da inserire a Via Solferino, visto che fu proprio quest’ultimo a realizzare l’operazione della cessione del palazzo a Blackstone.

L’altro interessamento arriva direttamente da Stephen Schwartzmann, patron di Blackstone: Cairo entro il 30 agosto deve presentare le sue difese tramite i legali dell’azienda, dopodichè la partita si sposterà a New York.

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