Verso Torino-Genoa – Nicola: “Ci aspetta una partita difficile. Sarà un’opportunità per migliorare.”
Vigilia delicatissima in casa Toro per la sfida di domani contro il Genoa di Ballardini: uno scontro salvezza che può essere uno dei primi spartiacque per il proseguo del campionato del Torino. Il tecnico Nicola ha presentato la sfida nella conferenza stampa tenutasi pochi minuti fa all’interno dello Stadio Olimpico Grande Torino: “Il Genoa sta tenendo un ritmo da Champions, quindi per noi è un’opportunità per migliorare. Sarà una partita in cui dovremo essere molto bravi e abili a fare quello che abbiamo preparato, senza pensare troppo e ancorandoci a quello che in questo momento stiamo portando avanti come identità. Sarà una partita difficile.
“Dopo il 3-3 di Bergamo, ha visto il gruppo più convinto? Quello che dico ai ragazzi dal primo giorno è che noi stiamo vivendo un percorso di crescita. Dobbiamo essere convinti di quello che stiamo facendo e non possiamo dipendere da fattori esterni. La nostra metodologia di lavoro non è in funzione del risultato, ma ogni settimana cerchiamo di migliorare qualcosa che abbiamo già e di inserire qualcosa che ci manca”.
“Per alzare la qualità del centrocampo il Toro ha bisogno del miglior Baselli. Possiamo vederlo titolare domani? Il Torino ha bisogno di tutti. Baselli per me da un punto di vista dell’impiego è pronto. Quello che conta è che un giocatore deve poter determinare nel tempo in cui gli è concesso giocare”.
“Quale progresso della squadra la renderebbe maggiormente orgoglioso domani? Noi possiamo progredire in tutto, abbiamo un elevato margine di crescita. Certo dobbiamo esaudirlo quanto prima e da questo punto di vista io sono orgoglioso del percorso che stanno svolgendo i miei ragazzi. Chi fa il nostro lavoro non può mai pensare che il processo sia finito, ogni step raggiunto ti porta ad un ulteriore miglioramento”.
“La difesa vista a Bergamo può essere confermata anche domani? Abbiamo avuto soluzioni differenti in queste tre ultime partite, ma ritorno al concetto di prima: non è importante quanto minutaggio si fa, piuttosto quanto un giocatore è determinante nelle partite in cui si è chiamati in causa”.
“Come fece a rialzare il Genoa dopo il 3-0 di luglio? Userà lo stesso metodo? Ciò che ho fatto in passato non interessa adesso. Da questo punto di vista l’importante è il lavoro e la convinzione nel lavoro che stiamo portando avanti. Grazie a questo processo di crescita troveremo la continuità di cui abbiamo bisogno, senza farci influenzare da fattori esterni”.
“Quanto è forte il suo desiderio di dimostrare che qualcuno a Genoa si è sbagliato in passato? Qua nessuno giudica nessuno, ci sono persone che lavorano secondo i propri ruoli e secondo le proprie competenze. Durante la mia carriera ho accettato sempre sfide avvincenti ed è anche grazie a questo che oggi sono qui”.
“Ci può svelare cosa dice al gruppo nei post partita? E’ un debriefing in cui si cerca la coerenza dei messaggi dati prima della partita e le azioni svolte nel durante. Si cerca di consolidare quei valori che ci permettono di rimanere uniti, indipendentemente dal risultato ottenuto. Quando una squadra ha poche credenze, ma non si fa influenzare, questo fa la differenza”.
“Quali sono le cause dei blackout di questa squadra? Le partite sono fatte di momenti: con la qualità che c’è in Serie A nessuno fa mai sconti. Questo è un discorso legato al desiderio di raggiungere certe cose, spesso si perde equilibrio nella gestione delle emozioni, ma questa è la strada giusta. Nel corso di una partita e di un campionato può succedere di tutto. Come abbiamo dimostrato le partite non finiscono mai”.
“Bonazzoli dopo il gol della scorsa settimana può tornare al centro di questo Torino? Il gruppo sta acquisendo la consapevolezza che tutti possono risultare determinanti. Noi siamo un cerchio, l’idea è di veicolare un importante messaggio per tutto l’ambiente: siamo equidistanti dal centro, nessuno è al centro, nessuno è ai margini. Il mercato è finito e questo è il gruppo che dovrà raggiungere l’obiettivo”.