Verso Cagliari-Torino: l’analisi dell’avversario

Assieme a Torino e Fiorentina, il Cagliari può essere considerata la grande delusa di questo primo scorcio di campionato.

Nonostante un asse centrale di tutto rispetto formato da Cragno-Godin-Naingollan-Joao Pedro, DiFrancesco sta faticando ad assestare la sua squadra sui livelli di classifica consoni alla rosa a disposizione.

Il recente score deficitario, non ha fatto altro che deprimere un ambiente che era partito con ben altre ambizioni, ed oggi si ritrova a lottare per la sopravvivenza (una situazione molto simile a quanto si sta vivendo a Torino ndr).

L’ex tecnico della Roma ha provato diversi moduli in stagione ma l’infortunio di Rog e soprattutto l’arrivo di Naingollan, l’ha portato a virare decisamente verso un 3-4-1-2, in cui il belga è libero di spaziare in tutto il campo.

Davanti al sempre sicuro Cragno, Rugani (altro arrivo di gennaio ndr) ha preso il posto di Pisacane nella difesa a 3 guidata dall’uruguaiano ex Atletico Madrid Godin. A destra il polacco Walukiewicz completa la linea difensiva.

Nandez e Marin sono i due centrali di centrocampo: il romeno è incostante durante il match, ma è dotato di buona visione di gioco e ottimo piede; l’uruguaiano, sempre protagonista di grandi match contro il Torino, abbina qualità e quantità.

Gli esterni Zappa e Lykogiannis hanno capacità aerobiche per coprire più volte a partita la fascia anche se l’ex Pescara è più a suo agio in fase offensiva; il greco è un potenziale pericolo sui calci piazzati dai 25 metri.

Detto di Naingollan, Joao Pedro (uno dei tanti obiettivi non raggiunti dal Torino quest’estate ndr) è l’unico insostituibile del reparto offensivo rossoblù: il brasiliano è l’anima della squadra: corre, copre, rifinisce e conclude, senza mai perdere lucidità.

Al suo fianco le alternative sono Simeone e Pavoletti, con Cerri più staccato nelle gerarchie.

 

PUNTI DI FORZA

Naingollan e Nandez sono due giocatori che possono fare la differenza quando si gioca su ritmi alti; il belga ha tutto per cambiare la partita con una giocata: sarà compito del Torino non lasciargli spazi per ragionare nè per andare al tiro.

Nel match di luglio, i granata furono spazzati via ad un inizio folgorante della squadra rossoblu: non è difficile immaginare che la squadra di DiFrancesco voglia subito imporre ritmi sostenuti alla gara sfruttando la freschezza atletica dei suoi uomini migliori: la squadra di Nicola dovrà essere capace di assorbire l’inizio gara senza grossi danni.

 

 PUNTI DI DEBOLEZZA

A livello mentale, il Cagliari si trova agli antipodi rispetto al Genoa, l’ultimo avversario del Torino; la squadra di Nicola dovrà essere, per una volta, in grado di approfittare di una situazione in cui è l’avversario ad essere obbligato a fare la partita.

Se è vero che il Torino soffre enormemente le partite in cui ha necessità di costruire gioco, venerdì l’andamento della partita si prospetta diverso: il Torino potrà difendersi basso e sfruttare gli spazi in ripartenza soprattutto a destra nel 1vs1 tra Singo e Lykogiannys.

Comments (1)

  1. Per venerdì Nicola dovrebbe fare tre cambi Vojvoda per Singo apparso un po scarico e magari utilizzarlo a partita in corso quando affiora stanchezza ed approfittare della sua freschezza ma deve essere un cavallo libero di correre fuori dagli schemi dove veramente può fare la differenza poi baselli per lukic anche lui un po’ in debito d’ossigeno e nn proprio a suo agio come mezza ala e Bonazzoli per Zaza che insieme a Verdi a parte Benevento è un giocatore incostante per nn dire inutile. Per gli altri otto i soliti Sirigu Izzo N’Koulou bremer mandragora rincon ansaldi e belotti . Sempre al netto di sapere chi sono i due positivi al COVID.

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