Vagnati rischia: cronistoria di un fallimento. Faggiano nome forte per la prossima stagione
La posizione di Vagnati non è delle più salde, inutile far finta di nulla. L’ex ds della Spal, per dirlo senza troppi giri di parole, ha fallito su tutta la linea. A partire dalla campagna acquisti estiva, partita in pompa magna con gli acquisti di Vojvoda e di alcuni fedelissimi di Giampaolo (Rodriguez, Linetty, Murru) ma ben presto arenatasi contro i no incassati per Torreira (trattato fino allo sfinimento) e per gli altri pupilli del tecnico abruzzese.
Vagnati non solo non è stato in grado di trovare delle alternative di ruolo (eccezion fatta per Torreira: in quel caso Giampaolo voleva solo l’uruguaiano, come confermato anche da Cairo durante la presentazione di Nicola e come sempre riportato dal sottoscritto per tutta l’estate) ma, Berenguer a parte, non è nemmeno riuscito a vendere. Sul capitolo cessioni può avere mille attenuanti: in un mercato povero e soprattutto breve, il primo post Covid, culminato con la fine di una stagione interminabile e psicologicamente difficile per il Toro, salvatosi solo a fine campionato, vendere a peso d’oro i giocatori, reduci da una stagione inqualificabile, non era affatto semplice.
In soldoni, ed è proprio il caso di parlare di “soldoni”, i milioni previsti (da Cairo) dalle cessioni non sono arrivati e alla fine ci si è accontentati di quanto fatto, sperando in un miracolo di Giampaolo. Le perplessità (dei più) di fine mercato si sono presto tramutate in realtà. Giampaolo ha tremendamente faticato, finendo per adattare alla squadra un “vestito” più consono alla rosa a disposizione, snaturando il suo credo calcistico nel tentativo di salvare la pelle dall’ennesimo esonero, ma chiudendo mestamente l’esperienza in granata con un pareggio in superiorità numerica contro il temibilissimo Spezia.
Con l’arrivo di Nicola, il ds granata ha cercato di mettere delle pezze a quel mercato estivo clamorosamente insufficiente e gli acquisti di Mandragora e Sanabria gli hanno sicuramente permesso di “rialzare la testa” (è la miglior campagna acquisti invernale dell’era Cairo, non che ci volesse molto a fare meglio delle precedenti), ma anche in questo caso non parliamo di sue personalissime intuizioni, bensì di due calciatori richiesti e strarichiesti dal neo tecnico del Toro, due ragazzi già avuti alle sue dipendenze nelle precedenti e fortunate esperienze.
Dulcis in fundo, la scelta dell’allenatore della Primavera, anch’essa rivelatasi fallimentare, così come la campagna acquisti, partita con clamoroso ritardo e conclusasi con tanti dubbi e poche certezze. Risultato: penultimo posto in classifica, esonero di Cottafava e ritorno di Coppitelli, richiamato in fretta e furia da Cairo nel tentativo di salvare la baracca da una retrocessione pressoché certa, restituendo così i pieni poteri delle giovanili a Massimo Bava (che ha ancora un anno di contratto) e destituendo Vagnati dall’ingrato compito.
Per queste ragioni il Toro si sta guardando intorno e sta facendo tutte le valutazioni del caso. Il nome forte che aleggia da queste parti è quello di Daniele Faggiano, ex ds del Parma, e per un brevissimo periodo del Genoa, attualmente senza incarico e candidato numero uno alla successione di Vagnati. Se sono rose fioriranno, ma al momento quante spine…
[fonte foto: forzaparma.it ]
Comments (3)
bertu62
Anche su questo articolo/considerazioni di Matteo Pedrosi, condivisibile all’80%, trovo che almeno una parte (50% ??) di responsabilità del fallimento di Vagnati sia da imputare al “gran capo”, a CAIRO in persona….Il perché è facile da capire, lo hanno detto (oramai in tanti per essere solo una “boutade”..) coloro che hanno dovuto trattare con Lui nei tanti mercati calcistici: quando deve/vuole vendere i giocatori costano tantissimo e quando invece deve/vuole comprare pretende sconti/prezzi stracciati/pagamenti a babbo morto, insomma è un vero e proprio “SCROOGE” del XXI secolo! Vagnati ci avrà anche messo del Suo nel DISASTRO (non ci sono altri termini) dell’ultimo calciomercato però è fuori di dubbio che TANTO si deve anche a Cairo perché sarebbe bastato poco PER FARE PULIZIA nello spogliatoio, mandando altrove quelli che avevano già preparato le valige dal campionato precedente (Sirigu Izzo N’Koulu Lyanco, tanto per ricordare alcuni nomi…), anche solo in prestito con diritto/obbligo di riscatto oppure abbassando le pretese però così facendo si sarebbero ottenuti DUE risultati in uno, liberare appunto lo spogliatoio dalle “tossine” (Giampaolo l’ha chiamata “melma” ma sappiamo bene che si chiama con un altro nome…) e togliersi dal portafoglio alcuni ingaggi PESANTI ma soprattutto A FONDO PERDUTO dato che hanno fatto più danni che altro, e la classifica sta lì a mostrarlo a chi ha gli occhi per vederlo…. Cairo ha voluto, come sempre, mettere il SUO becco in faccende che non solo non gli competono (c’è un DS, sì? E allora che faccia il Suo no?) ma di cui oltretutto NON CAPISCE NULLA!
Il calcio NON E’ semplice come invece vuol far credere Massimiliano Allegri, fosse vero allora basterebbe prendere tutti i giocatori più forti e via, no?
Il calcio è un gioco di squadra (o per lo meno LO ERA, quello di oggi non è più “il gioco del calcio” ma è un’altra cosa però non è questo il momento di fare queste considerazioni…), e come tale esistono dinamiche diverse, ci sono tante “teste” da mettere assieme almeno quanti sono i giocatori che fanno parte della squadra, ed il compito più difficile consiste proprio nell’amalgamarli al meglio tutti quanti, nel farli diventare e soprattutto nel farli “giocare da squadra”, muoversi e ragionare e comportarsi come un unico organismo, con un solo obiettivo, mettendoci sempre la giusta dose di cattiveria agonistica, di “carica”, in campo e fuori, in allenamento come in partita….
Cairo ha sbagliato nel voler tenere tutti a tutti i costi facendo dei danni ENORMI, sia perché di fatto ha “minato” il ruolo e di conseguenza l’autorità di Vagnati, costringendolo per altro ad ELEMOSINARE in giro per il mondo manco fosse un mendicante (non credo proprio che sia stata una Sua scelta, è che non aveva proprio né DENARO per acquistare né DENARO per gestire delle condizioni appetibili che non fossero il solo prestito gratuito…), oltre al danno di continuare a tenere giocatori PALESEMENTI STUFI di indossare la maglia Granata…
Che arrivi Faggiano piuttosto che resti Vagnati, SE CAIRO non la pianta di fare il padre-padrone del Toro allora NULLA cambierà, indipendentemente da quelli che saranno i personaggi dei quali si circonderà, ci fosse anche un ritorno “illustre” come (secondo alcuni) sarebbe quello di Ventura in qualità di “Consulente Tecnico” o DT, l’unico che in un passato recente ha dimostrato di poter portare giocatori BUONI nel Toro, uno su tutti il buon Belotti che se non fosse stato per Ventura ma fosse dipeso da Petrachi MAI sarebbe stato preso dal Palermo di Zamparini!
Per valutare un DS credo si debba anche tener conto del contesto, e questo vale un po’ per tutto, tant’è che per valutare Cairo abbiamo ben 15anni, no? E 15 anni sono tanti, tantissimi, TROPPI…
Alberto
Bertu condivido appieno ciò che scrivi, ma sappiamo benissimo che se non vende non cambierà nulla anzi vedrai che a fine campionato belotti farà le valigie per una somma irrisoria andrà via e se non resta neanche Sanabria siamo finiti perché il Cairo non sa fare nulla nella gestione del calcio , non capisce neanche che prima di mandare via uno come petracchi prima devi farti dare la lista dei calciatori che aveva visionato per il toro, così facendo ha perso tempo e giocatori decenti che potevano essere utili.
Alberto
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