Torino-Sampdoria 3-0: l’analisi della gara
Juric preferisce Sanabria a Belotti e perde Brekalo nel riscaldamento prepartita: Linetty prende il suo posto qualche minuto prima dell’inizio.
La Sampdoria si schiera con una sola punta, l’ex Quagliarella, supportato da Candreva e Thorsby.
I blucerchiati sembrano avere un migliore approccio rispetto ai granata ma è un fuoco di paglia: il Toro (si, ora si può tornare a chiamarlo cosi ndr) concederà un’occasione sul 2-0 con gli avversari in 10 in tutta la partita.
Nel primo tempo la partita è un duello 1 vs 1 a tutto campo: la Samp riesce a limitare la manovra dei granata, con Lukic e Pobega poco serviti, ma non si propone mai in avanti.
La svolta arriva al 15’: Linetty e Sanabria chiudono un triangolo lungo in area (il tocco di Sanabria lo conferma come tra i giocatori più qualitativi della rosa) e il polacco riesce a servire Praet in mezzo all’area che non fatica a portare in vantaggio i granata.
I toni della partita salgono di livello e la fase difensiva del Torino resta impeccabile: Djidji, Bremer e Buongiorno limiteranno completamente i rispettivi avversari.
Il buon approccio doriano della ripresa viene mortificato dal raddoppio di Singo: la voglia e la rabbia con cui i granata si riversano in contropiede conseguente ad un calcio d’angolo avversario racconta la fame e l’intensità trasmesso dal condottiere croato granata, che in 3 mesi ha rivoluzionato il mondo granata.
Il 2-0 di Singo chiude di fatto la partita: la Samp sparisce dal campo letteralmente sovrastata dalla squadra granata che inanella occasioni da gol con un Praet particolarmente ispirato.
Belotti, lo stesso belga, Linetty non chiudono in anticipo il match sul 3-0 che arriverà durante i titoli di coda grazie ad un diagonale del capitano in pectore granata servito dal capitano odierno, Bremer.
Il finale perfetto per una serata perfetta per i tifosi granata.
COSA HA FUNZIONATO
La sensazione che lascia questa squadra è che gli interpreti siano meno importanti del collettivo: il forfait improvviso di Brekalo non ha pesato sull’economia della prestazione cosi come non stanno pesando quelle di Mandragora e Ansaldi, ed in passato quelle di Belotti e Praet.
I due contropiedi del secondo tempo raccontano tanto di come Juric stia plasmando la squadra: fame, rabbia, voglia di rivalsa, intensità sono elementi presenti in tutta la rosa granata grazie a Juric.
COSA NON HA FUNZIONATO
In una serata perfetta, l’unico rimprovero da fare ai granata è aver concretizzato poco per quanto prodotto, ma visto il risultato finale, il peccato risulta veniale.
fonte immagine corriere.it