Torino- Parma 1-0: l’analisi della gara

Per la partita più importante della stagione, Nicola sceglie Vojvoda e non Singo; gli squalificati Verdi e Mandragora vengono sostituiti rispettivamente da Lukic e Baselli come ampiamente previsto.

Il Parma schiera Gervinho, Cornelius e il rientrante Kucka nel tridente offensivo.

L’avvio del Torino è timoroso e per certi versi, senza il dinamismo di Mandragora e la vivacità del recente Verdi, sembra di rivedere la squadra dell’andata; Baselli fatica a prendere le misure e Lukic non si spinge oltre al compitino.

Belotti e Sanabria non si cercano e le occasioni latitano: il Parma fa la sua partita, evidenziando i limiti di fase di rifinitura mostrati durante l’anno.

Ansaldi, al solito, è l’unico giocatore realmente pericoloso: da un suo cross nasce la prima vera occasione per i granata, con Sanabria incapace di indirizzare di testa in porta.

È sempre l’argentino che nello sviluppo di un’azione nata da un cross di Vojvoda, scheggia la traversa con un fantastico shoot di sinistro.

La manovra dei granata resta farraginosa, Rincon prova a supportare Baselli in costruzione, ma con scarsi risultati.

A fine primo tempo, la situazione è desolante e ferma sullo 0-0.

Nonostante l’assenza di cambi, il Torino approccia il secondo tempo più determinato: il modulo non cambia, ma il cipiglio dei giocatori è differente.

La squadra di Nicola si piazza con continuità nella trequarti avversaria, non permettendo mai al Parma di ripartire.

La svolta arriva grazie ad una giocata del solito Ansaldi che si libera di Laurini e serve a Vojvoda una palla da spingere solo in porta: riuscire a sbloccare questo tipo di partite è determinante, soprattutto per chi fatica enormemente contro difese chiuse.

Per un quarto d’ora, i granata sfruttano il momento positivo, colpendo un palo e vedendosi annullato il raddoppio, sempre con Belotti. La crescita di Baselli nel secondo tempo è significativa e rassicurante per il futuro.

L’apprensione dei minuti finali è legato all’importanza della partita, ma i granata non concedono nessun tiro ai ducali, neanche quando D’Aversa decide di schierare Pellè in luogo di Hernani.

La vittoria finale permette ai granata di agganciare lo Spezia e di avvicinarsi a Fiorentina e Genoa.

 

COSA HA FUNZIONATO
Non aver mai rischiato nulla, neanche nel finale, è segno di grande attenzione e applicazione da parte dell’intera fase difensiva.

Non si conteranno parate di Sirigu nell’arco di tutta la partita.

 

Baselli, alla prima da titolare dopo mesi, è cresciuto in maniera evidente durante la partita, prendendo confidenza in un ruolo non suo col trascorrere dei minuti.

 

COSA NON HA FUNZIONATO

L’assenza di Mandragora e Verdi si è fatta sentire in termini di costruzione, dinamismo e pressing: Lukic non riesce a cambiare passo e continua a limitarsi al compitino, anche se, pure lui, come Baselli, è cresciuto alla distanza.

Belotti e Sanabria non si cercano e giocano troppo distanti: i gol del paraguaiano avevano un po’ distolto l’attenzione sulla mancata amalgama dei due attaccanti titolari, che dovranno giocare ancora molte partite per raggiungere un affiatamento accettabile.

 

fonte immagine ansa.it

Comments (1)

  1. Tre punti importanti, una partita giocata con timore pur nn rischiando nulla per la pochezza del Parma. Però l’approccio doveva essere meno timoroso sbloccare subito la partita avrebbe voluto dire giocare più sereni e magari trovare anche il gol sicurezza. Tenere comunque sempre il Parma in partita perché l’1-0 nn è rassicurante poteva farci correre il rischio che ha corso ieri il Napoli che è stato raggiunto extremis dal Cagliari. La speranza ora è riuscire a far risultato a Verona, ovvero muovere la classifica e sperare che il Cagliari passi a Benevento.

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