Torino-Genoa 3-2: l’analisi della gara
Juric preferisce ancora Sanabria e Linetty ai rientranti Belotti e Praet; Buongiorno al posto di Rodriguez è la sorpresa in difesa, mentre Ansaldi riprende il suo posto sulla corsia di sinistra.
Ballardini schiera Ekuban accanto a Destro, lasciando il recuperato Caicedo in panca.
Il Torino prende subito in mano le redini della partita provando a sfondare sugli esterni: Singo non appare brillante come nelle recenti apparizioni mentre Ansaldi impegna subito l’ex Sirigu con una conclusione da fuori dopo una percussione di forza e tecnica.
La naturale conseguenza della pressione granata è il vantaggio della squadra di Juric: come avvenuto con la Salernitana, il primo gol dei granata nel quarto d’ora iniziale del campionato porta la firma sudamericana di Ansaldi e Sanabria.
L’argentino pennella sul secondo palo per il paraguaiano che liberatosi dalla marcatura con un contromovimento trafigge Sirigu da pochi passi.
È il primo gol granata del campionato nei 15’ iniziali della partita, il secondo in assoluto nel primo tempo.
Il Genoa ha impostato la partita a specchio, provando a portare i duelli uno vs uno in tutto il campo: il Torino non riesce a manovrare come nelle precedenti gare ma è tremendamente più concreto.
Uno scambio rapido tra Brekalo e Sanabria permette alla punta di servire Pobega a tu per tu con Sirigu: il centrocampista ex Spezia non sbaglia e porta i granata all’intervallo sul 2-0.
Consapevoli della capacità dei liguri di risalire da risultati apparentemente blindati (tutti i punti del Genoa sono arrivati da rimonte ndr), il doppio vantaggio non può lasciare tranquilli i granata.
Al rientro dagli spogliatoi, Ballardini cambia assetto al Genoa inserendo Kallon a supporto di Destro ed Ekuban e Galdames in mezzo al campo.
La partita si chiuderebbe virtualmente al 58’, ma l’autorete di Vazquez viene annullata dal Var per un precedente fallo di Djidji.
Una sbandata difensiva di Bremer concede a Destro l’opportunità di accorciare le distanze subito dopo: il centravanti rinato dalla cura Ballardini, infila il pallone alle spalle di Milinkovic Savic.
Il Torino appare stanco e gli innesti di Vojvoda ma soprattutto di Belotti e Praet servono a riportare il pallino in mano ai granata.
Una giocata di grandissima qualità del belga sull’esterno permette a Brekalo di battere a rete da dentro l’area piccola.
Il 3-1 è l’unico gol che si concretizza sotto la Maratona, che dal canto suo apprezza la giocata dei suoi nuovi gioielli.
Il gol finale di Caicedo è utile esclusivamente per infierire sui cuori malandati dei tifosi granata, che al fischio finale possono comunque festeggiare i 3 punti.
COSA HA FUNZIONATO
Il Torino oggi è stato finalmente concreto: in altre occasioni è stato rimproverato di creare molto e concretizzare poco.
Oggi ha segnato nelle tre occasioni nitide che ha costruito.
Brekalo e Praet sono due giocatori che mancavano nella rosa del Torino: la loro presenza continuativa può permettere alla squadra di fare il salto di qualità mancato in questi ultimi anni.
La presenza di uno scalpitante Belotti ha fatto bene a Sanabria che nell’ora rimasto in campo è stato il migliore, contribuendo alla vittoria con gol e assist ma anche con tanta presenza e giocate qualitative utili alla squadra.
COSA NON HA FUNZIONATO
Continuano i gol presi nel quarto d’ora finale: quello di oggi non ha determinato il risultato ma non ha permesso di vivere il finale di gare in modo sereno.
Bremer ha sofferto molto di più Destro oggi che Osimhen domenica scorsa, segno del gran momento di forma dell’attaccante italiano.
fonte immagine repubblica.it