IL TORO CHE VORREI: UROŠ RAČIĆ

Il punto di partenza sul quale mi sono concentrato per la ricerca dei giocatori che andrò a proporre all’interno di questa Rubrica è il tipo di allenatore che siede in panchina: Ivan Juric.

Juric predilige un calcio veloce, quasi frenetico, nel quale i dogmi fondamentali sono il recupero svelto del pallone nella zona della trequarti avversaria, per poi provare a costruire con i trequartisti azioni pericolose. Ama il gioco fisico e crede nell’apporto che ognuno degli 11 giocatori che scendono in campo possa dare nell’arco dei 90 minuti.

L’allenatore di Spalato ha dimostrato in quest’anno e mezzo di saper valorizzare giocatori che, per un motivo o per un altro, si trovavano ai margini, erano probabili partenti o che comunque avevano deluso sotto diversi punti di vista. Basti pensare al grande lavoro di rinascita fatto su giocatori come Linetty, Rodriguez, Djidji, o al magnifico percorso di crescita fatto su Samuele Ricci, diventato ormai un centrocampista praticamente completo, o ancora quello fatto su Lukic diventato perno insostituibile del centrocampo granata.

In questa prima frazione di stagione il Torino ha mostrato, come spesso ribadito da Juric, di avere una rosa incompleta in certi casi a livello numerico, in altri a livello di qualità specifiche dei calciatori. Il reparto che più di altri, ha palesato una mancanza di alternative valide alla causa è stato il centrocampo.

Un profilo che si sposerebbe molto bene con la filosofia calcistica di Juric è quello di Uroš Račić.

Nato a Kraljievo, Serbia, il 17 marzo 1998, Račić è il centrocampista fisico e possente che tanto manca al reparto granata. 193 cm di altezza, ambidestro, in prestito al SC Braga dal Valencia col quale ha un contratto in scadenza a giugno 2024. Ha un valore di mercato di 6,50 mln di euro con un ingaggio annuo di circa 500mila euro (fonte Transfermarkt).

Juric ha lamentato a più riprese l’assenza di un giocatore a centrocampo in grado di rompere gli equilibri, di fare a sportellate, di recuperare palloni alti per poi smistare il gioco. È sotto gli occhi di tutti il fatto che la partenza di Pobega non sia andata giù al tecnico croato. Grazie alla sua fisicità e capacità di leggere determinate situazioni di gioco il Toro recuperava molte seconde palle nella trequarti avversaria. Quest’anno la sua assenza si è fatta sentire sia in fase di pressing che di recupero palla immediato.

Račić rappresenta un’ottima alternativa low cost al centrocampista del Milan, sia per caratteristiche fisiche che, soprattutto, per il costo sostenibile del giocatore. Si tratta di un giocatore adatto al centrocampo a due: si integra bene sia con un altro giocatore di rottura che con un play come Ricci.

Il serbo fa della prestanza fisica uno dei suoi punti di forza e con il suo eventuale innesto, il Toro tornerebbe a riacquisire i centimetri e la fisicità che in molti casi serve, specialmente in determinate fasi di gioco.

Račić porta inoltre in dote un’ottima capacità di lettura delle situazioni difensive e una grande abilità di recupero palla, pur essendo in possesso una buona tecnica di base e una discreta visione di gioco. Inoltre, il serbo andrebbe a colmare buona parte delle lacune presenti nell’attuale centrocampo granata e non andrebbe a pesare troppo sulle casse della società.

La sua media realizzativa racconta di un giocatore non particolarmente avvezzo al gol, in quanto in 165 apparizioni tra i professionisti ha collezionato un totale di 10 reti. È anche vero, però, che Juric crede molto nella possibilità di miglioramento dei suoi giocatori in entrambe le fasi di gioco; pertanto, se allenato a dovere, il serbo potrebbe crescere anche in questo fondamentale diventando un centrocampista ancora più completo.

Sarà lui il prossimo innesto del Torino Fc nella prossima finestra di mercato?

https://www.youtube.com/watch?v=NR7bIU48eZ0&t=72s

(Fonte foto: 90min)

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