Andrea Belotti e il Toro: un’endiadi senza fine. E che numeri contro l’Udinese, prossima avversaria granata

La storia tra Andrea Belotti e il Torino si sviluppa attraverso 4 date fondamentali.

20 Dicembre 1993. Nasce a Calcinate Andrea Belotti. Giovane calciatore che si forma sui campi d’oratorio di Gurlago (provincia di Bergamo) prima di sostenere senza successo un provino con l’Atalanta. Successivamente riesce invece prima a entrare nelle giovanili dell’Albinoleffe e poi a essere aggregato nella Prima Squadra in Serie B. Esordisce tra i professionisti nel 202, durante un Livorno – Albinoleffe (4-1) lasciando subito il segno al minuto 38 st: Regonesi crossa da sinistra e trova perfettamente lo stacco imperioso (e vincente) di Andrea. Goal inutile per la sua squadra, che terminerà il campionato con la retrocessione in Serie B. Terminata la stagione, Andrea Belotti si trasferisce al Palermo, dove in 62 presenze tra Serie B e Serie A timbra il cartellino 16 volte.

17 Agosto 2015. Il Torino Football Club comunica di aver acquisito il diritto alle prestazioni sportive del calciatore Andrea Belotti; il Presidente Urbano Cairo lo presenta dicendo “E’ il nuovo Graziani”. Ciò che succede dopo, e ciò che è successo sino ad adesso, e che speriamo continui a succedere, è storia. Perchè Andrea Belotti, possiamo dirlo senza troppi problemi, rappresenta probabilmente la pagina più importante della storia recente del Torino.

28 Novembre 2015. Eppure, nonostante ciò che si dirà tra poco, il percorso di Andrea Belotti con la maglia granata non è certo stato subito idilliaco; il centravanti granata ha faticato molto a trovare la via della rete prima di poter regalare gioie e soddisfazioni ai suoi tifosi. Ma tutto è cambiato da quel 28 Novembre 2015, durante un Torino – Bologna (2-0): riceve palla da Vives, stoppa al limite dell’area entra, supera Maietta, e va sulla destra, mettendola sul palo di Mirante. L’Olimpico esplode: Andrea Belotti ha realizzato il primo goal in maglia granata. E a quel punto, una cosa fu subito certa: la Maratona sarebbe esplosa innumerevoli altre volte.

12 Dicembre 2020. Torino – Udinese (2-3). Minuto numero 67: Bonazzoli scippa un pallone al difensore friulano Samir in piena area di rigore e serve il Gallo, che non fallisce sotto porta e riapre il match. Goal speciale, perchè è il 100esimo con la maglia granata (raggiungendo Adolfo Balancieri nella classifica all time dei marcatori granata). L’emozione è immensa: il Gallo ha fatto 100 con la maglia del Torino; numeri impensabili quel 17 Agosto 2015. Impensabili, ma non impossibili: perchè per Andrea Belotti nulla è stato impossibile in maglia granata. C’è da dire, che per il capitano del Torino (dalla stagione 2017, ndr) l’Udinese ha portato molta fortuna nella sua carriera piemontese. In particolare due episodi meritano di essere menzionati.

  • Torino – Udinese (2-0) 11 Febbraio 2018= Andrea Belotti parte, punta la porta friulana difesa da Bizzarri e con un diagonale preciso insacca in rete. E’ un dajavù, perchè due anni prima, in un Udinese – Torino (1-5) dell’Aprile 2016, il Gallo fece un goal identico: coast to coast e palla in rete. Mi piace pensare che questa tipologia di goal sia il marchio di fabbrica di Belotti, anzi direi ciò che Andrea incarna del Torino. In quella corsa dalla propria metà campo sino alla porta avversaria scorre tutta la magia di Andrea Belotti e del Toro: la grinta con cui il Gallo conduce palla, il coraggio di cercare un’azione personale di quel genere, la forza di eliminare ogni avversario come birilli. Ecco, questi sono i momenti che fanno sì che Andrea Belotti sia diventato l’idolo dei bambini granata. A tal proposito, al termine di quella partita, il capitano rilasciò le seguenti dichiarazioni: “Fa piacere, mi ricorda quando io ero piccolino e rimanevo di sasso davanti al mio idolo, pensare che i bambini fanno lo stesso per me è motivo d’orgoglio“.
  • Torino – Udinese (1-0) 23 Giugno 2020 = minuto numero 16: ripartenza fulminante dei padroni di casa: Edera conduce centralmente la sfera per quaranta metri e tocca per il Gallo, che esplode il sinistro senza lasciare scampo a Musso. E’ il goal della ripartenza granata dopo il lockdown (e dopo il precedente match pareggiato con il Parma); è il goal della ripartenza di Andrea Belotti. E’ un goal che ha rappresentato la rinascita dopo un periodo complicato: e di chi poteva essere, se non del cuore granata per eccellenza. Semplicemente Andrea Belotti.

La speranza, è che, oltre agli episodi poc’anzi menzionati, se ne possa aggiungere un altro datato 10 Aprile 2021, quando alla Dacia Arena, Belotti e compagni dovranno cercare punti salvezza decisivi.

Il centravanti di Calcinate è l’uomo simbolo del Torino recente; non solo ha incarnato(e rappresenta tutt’oggi) quei valori di grinta, tremendismo e coraggio che da sempre hanno contraddistinto i colori granata, ma il suo grande merito è stato quello di rimanifestare all’esterno tali principi, che il Toro per molti anni aveva smarrito (si pensi alla stagione del fallimento e alle stagioni successive nella serie cadetta). Andrea Belotti ha ricostruito un’immagine di Toro (non di Torino) gagliardo, di un Toro che non si arrende alle prime difficoltà; Andrea Belotti è diventato grande con il Torino ed ha fatto riconquistare molti tifosi al club piemontese. Il Gallo è stata ed è l’ancora di salvezza in ogni situazione. E’ quel giocatore sul quale poter contare sempre. E’ quell’Uomo sul quale poter contare sempre. Inutile girarci attorno: in anni in cui vi è stato (e forse finalmente sta finendo) il monopolio bianconero, tifare Toro, a Torino, era diventato quasi un atto di estremo coraggio, un qualcosa di bizzarro. Perchè i bambini e giovani avrebbero dovuto tifare una squadra che per molto tempo si è dovuta accontentare di vivacchiare tra la serie A e la serie B? E non avrebbe avuto molto senso che i nonni avessero raccontato ai propri nipoti la leggendaria storia granata, perchè come si fa a credere che il passato possa essere il presente? Molto più semplice era tifare la Juventus, ad esempio. Ecco, ritengo che uno dei grandi meriti di Belotti sia stato quello di prendere per mano molti bambini (e giovani) e connetterli al Toro, farli appassionare alle sue gesta e renderli orgogliosi del Torino. Perchè c’è poco da dire, del Toro bisogna esserne orgogliosi, sempre; in ogni momento. E quante volte avremmo potuto non essere più fieri della nostra passione? Molte volte. Ma da quando il Gallo si è preso il Toro (e a me piace pensare che si sia preso l’eredità di Valentino Mazzola), la voglia di tifare e accompagnare il nostro attaccante è cresciuta in maniera esponenziale. Andrea Belotti, in un panorama calcistico come quello odierno, rappresenta un’eccezione, un’eccezione di cui TUTTO il mondo Toro deve esserne fiero. Perchè è inutile negarlo, in questo momento il Toro è Belotti. In questi tempi, il Toro è la cresta del suo gallo. E questa endiadi, non può certo finire qui caro Andrea. Perchè noi, lo sai, ti vogliamo (e ti vorremmo sempre) bene. E sappi che avrai sempre un posto speciale nel nostro cuore. Perchè lo ripeto, tu sei SEMPLICEMENTE ANDREA BELOTTI. 

 

[Fonte foto: football365.fr]

 

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