Brekalo: “Il mio futuro è qui a Torino”
Miglior marcatore stagionale del Torino e reduce dall’assist che ha permesso a Belotti di pareggiare i conti nell’ultimo Derby Della Mole. Brekalo è sicuramente tra tante una delle note più positive di questa stagione granata e ai microfoni de La Gazzetta dello Sport in una lunga intervista ha raccontato le sensazioni di questi primi mesi in Italia.
LA FIRMA CON IL TORINO E LA DECISIONE DI VESTIRE IL GRANATA: «Sono in Germania, devo prendere un volo ma incredibilmente è in ritardo. Sono riuscito ad arrivare a Torino 15 minuti prima della fine del mercato per firmare. Che esperienza!
Il 31 agosto non vedevo l’ora che quell’aereo decollasse, avevo bisogno di novità dopo cinque anni di Bundesliga. Ero convinto che in Italia e al Toro con Juric avrei imparato tanto. Ora tutti possono dire che è stata una scelta giusta, ma all’epoca non è che tutti fossero convinti. Mi dicevano, “è rischioso abbandonare la Bundesliga e la Champions”. Io volevo il Toro: è stata un’ottima scelta. Oggi sono felice che papà mi veda giocare in Serie A e in nazionale, so che è fiero di me. Era il sogno di entrambi».
SULLA CITTA’: «Torino mi piace tanto, la sento mia. Ci vivo con mia moglie e la nostra
bambina: pranziamo in centro, ci piace fare una passeggiata. Torino è ospitale, i tifosi mi riconoscono per strada, ma non sono invadenti. Anzi, sono cortesi e rispettosi. Dopo si torna a casa, la sera non mi piace uscire. Superga non l’ho ancora visitata, ma voglio andarci presto. Conosco la storia del Grande Torino, una grande storia. Che squadra fantastica».
SUL FUTURO: «Da parte mia certamente spero sarà in granata. Il mio futuro è al Toro, qua sto veramente bene. Torino mi ha reso felice: è il momento più bello e importante della mia carriera. Ora sono a sei reti stagionali, direi che sono sulla strada giusta. Magari poi contiamo anche gli assist… Quest’anno ho fatto un grande salto di qualità: se continuo così può diventare la mia miglior stagione. Spero che sia solo l’inizio».
L’APPORTO DI JURIC: «Mi aiuta a conoscere il calcio, a capire i momenti di una partita. Il calcio non è frenesia, bisogna essere pazienti e capire quando è il momento per usare le tue abilità. Per essere al posto giusto nel momento giusto. Il nostro rapporto è fantastico: capisco ciò che vuole da me. Come lo è con i compagni e con lo staff».