Verona-Torino 1-1: l’analisi della gara
Nel Torino, Mandragora e Verdi tornano dalla squalifica e Buongiorno sostituisce l’infortunato Izzo. Juric preferisce Kalinic a Lasagna e schiera Pandur tra i pali.
Il Verona, al solito, parte forte e sfonda sulla sinistra con il treno Zaccagni- Lazovic supportati da Ceccherini: Vojovda soffre e Rincon non aiuta in maniera sufficiente.
Nicola imposta una partita difensiva, ma il Torino fatica a ripartire: le prestazioni di Belotti e Sanabria sono opache, e, come evidenziato nelle precedenti partite, non si cercano mai; i centrocampisti si occupano della fase difensiva e non ripartono mai. Tuttavia la prima grande occasione è proprio dei granata: il salvataggio sulla linea di Dawidovicz impedisce ad Ansaldi di festeggiare il vantaggio.
Ma la manovra del Verona è più fluida e Sirigu è bravo a sventare su Salcedo (l’azione sarebbe stata comunque fermata dal VAR) e soprattutto su un tiro ravvicinato di Barak.
Il pareggio a fine primo tempo sembra un affare per un Torino dimesso.
L’inizio secondo tempo non differisce di molto: il Verona ne ha di più, gli uomini di Nicola rintuzzano gli attacchi avversari ma non ripartono mai.
Con Nkolou costretto ad abbandonare il campo, Lyanco torna in campo dopo 2 mesi: il brasiliano dà subito la sensazione di essere distratto e non garantire la stessa sicurezza del camerunese (che, ammonito, sarà costretto a saltare il Milan).
La prima reale ripartenza granata arriva attorno al 60’: il neo entrato Baselli lancia Belotti nello spazio ma il tiro è troppo debole. I cambi di Bonazzoli e Zaza sono ancora più incisivi: il primo, abituato a ben figurare da subentrante, entra subito in partita ed impegna Pandur in una parata di piede complicata.
Precedentemente Sirigu aveva nuovamente salvato lo 0-0 su un tiro a giro di Lasagna: Juric aveva inserito l’ex Udinese con il chiaro obiettivo di portare a casa il risultato pieno.
A 5’ dalla fine, il Torino, quasi inaspettatamente, passa in vantaggio ancora con Vojvoda: il kosovaro si sostituisce alle punte granata e incorna all’incrocio quello che sarebbe il gol salvezza.
La reazione della panchina granata certifica l’importanza del vantaggio granata.
Il Verona non ci sta e pareggia praticamente subito con un tiro da fuori di DiMarco: la difesa del Torino si disunisce nel momento più importante e concede troppo spazio a Lasagna sulla sinistra.
Nei 5 minuti di recupero, il Torino rischia addirittura di perderla ma porta a casa un pareggio importante; i granata staccano lo Spezia e guadagnano un punto sul Benevento terz’ultimo.
COSA HA FUNZIONATO
Il Torino non ha disputato la migliore partita della gestione Nicola: è stato applicato in difesa ma non è mai ripartito fino al 70’.
Sirigu e Bremer hanno tenuto in piedi la squadra con due ottime prestazioni; ancora una volta Bonazzoli è subentrato con la grinta giusta, risultando determinante sul gol del vantaggio.
COSA NON HA FUNZIONATO
Sanabria e Belotti, ancora una volta, non riescono a trovarsi; poco supportati, tendono comunque a cercarsi poco.
I centrocampisti hanno faticato ad imporsi e la manovra è risultata farraginosa e inconcludente.
Lyanco, probabile sostituto dello squalificato Nkolou mercoledi, ha necessità di giocare più concentrato e più concreto.
Comments (1)
torinese torinista
signori, come è già successo negli anni precedenti, se non c’è SANT’ ANSALDI (fisico permettendo) a mettere una toppa in attacco e risolvere i problemi, la vedo veramente dura con gli uomini che abbiamo a disposizione. Non mi riferisco alla salvezza che, toccando i dovuti attributi, non dovrebbe sfuggirci, ma mi rivolgo alla dirigenza, che devono cercare in primis due vere ali “motorini” ( e non venderli subito, quando te ne capita, fortunatamente qualcuno, vedi Singo ora) e un altro regista ( vero) da mettere assieme a Mandragora, perchè a mio avviso quelli che abbiamo attualmente sono più da serie B. ( senza eccezzione)