Torino-Verona 1-1: l’analisi tattica della partita

Reduce dall’ossigenante 3-0 del Tardini, Giampaolo ripropone l’ossatura della squadra schierata tre giorni fa, modificando solo due pedine: Gojak, galvanizzato dal finale da gol e assist di Parma, al posto di Verdi e Murru, preferito a Rodriguez. Juric si schiera con il collaudato 3-4-2-1 in cui Kalinic viene preferito al rientrante Di Carmine.

L’inizio promettente della squadra granata con due volate di Lukic ed un tiro da fuori di Belotti nei primi cinque minuti è illusorio; col trascorrere dei minuti, il Verona guadagna campo e possesso palla (a fine primo tempo 30% – 70%), con il Torino che aspetta con undici uomini dietro il pallone con l’obiettivo di ripartire. La giornata di stanca di Belotti unita ancora una volta alla scarsa vena propositiva dei centrocampisti saranno la naturale conseguenze degli 0 tiri in porta dei granata in tutto il primo tempo. Alla prima da titolare come seconda punta, Gojak è volitivo ma troppo spesso si mostra impaziente di scaricare il pallone tra i piedi; il ragazzo deve acquisire consapevolezza dei suoi mezzi tecnici, che emergono solo a tratti. La fase difensiva sarà invece, per la terza partita consecutiva, la nota positiva della gara: l’inserimento di un giocatore più rapido in fascia sinistra come Murru limita le percussioni di Faraoni e il trio difensivo mostra una sicurezza crescente di partita in partita. A fine primo tempo, il refrain della partita appare chiaro: le occasioni e i tiri in porta si conteranno sulle dita di una mano.

Il secondo tempo è, se possibile, più soporifero del primo; la spinta e le volate che ci si sarebbe aspettati da una squadra in lotta per uscire da una zona pericolosa di classifica, si classificano alla categoria non pervenute. I pochi ricambi all’altezza del mister granata incidono sull’andamento piatto della gara: la squadra avanza leggermente il baricentro, ma gli esterni non riescono mai ad andare sul fondo, e le seconde palle legate ai lanci lunghi dei difensori sono sempre preda del Verona perchè i centrocampisti faticano ad accompagnare; nello specifico Linetty appare impalpabile per tutta la gara e meritevole di una giornata di riposo. Juric riesce a scuotere la sua squadra quando fa entrare Di Carmine che non propone nulla di eccezionale, ma mette maggiormente in apprensione Lyanco rispetto a quanto facesse Kalinic. La partita, oramai sui binari di uno stitico 0-0, viene sbloccata all’improvviso da un eurogol di DiMarco. Mister Giampaolo prova a rimediare a quella che sarebbe l’ennesima sconfitta stagionale inserendo Verdi, Bonazzoli e Segre passando ad un maggiormente offensivo 3-4-1-2; come spesso avviene in questi casi, la reazione è più di nervi che di gioco. La squadra non ci sta ad arrendersi e un coast-to-coast di Lyanco ne è il chiaro segnale. Il pareggio di Bremer sugli sviluppi di un calcio d’angolo permette al Toro di prendere un punto e continuare una mini striscia positiva che ha portato 6 punti in 4 partite (la squadra ne aveva fatti altrettanti nelle 11 partite precedenti).

COSA HA FUNZIONATO

Fase difensiva

Per la terza gara consecutiva, la linea difensiva appare solida e attenta. Izzo sembra finalmente tornato quello di due anni fa, Bremer e Lyanco hanno concesso nulla a Kalinic e poco a DiCarmine. Murru ha limitato un cliente fastidioso come Faraoni e si è reso protagonista di un paio di ottime diagonali.

COSA DEVE MIGLIORARE

Fase offensiva

Come condiviso nel post Parma, le frecce offensive a disposizione di Giampaolo sono legate alla vena di capitan Belotti che è costretto a cantare e portare la croce.

Mancano soluzioni alternative, e in caso di giornata negativa del Gallo, occorre sperare nella giocata da calcio piazzato.

Nelle partite in cui occorre proporre gioco, il Torino fatica enormemente a creare superiorità numerica con giocate individuali o con passaggi verticali.

Inoltre manca un vero e proprio contropiedista che possa permettere di ripartire in velocità in fase di transizione; entrambi i problemi sono atavici ed è compito della società risolverli.

[ Fonte foto Torino Fc – Fabio Ferrari – LapPresse]

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