L’asticella del Pres e i limiti del Ds
Ad un giorno dal primo impegno ufficiale, ad 8 giorni dall’inizio del campionato, a 18 giorni dalla chiusura del calciomercato, la rosa del Torino non è troppo dissimile da quella che ha pareggiato l’ultima di campionato a fine maggio contro il Benevento.
L’evidenza di un mercato rallentato dal contesto economico è chiara a tutti, ma i mercati di Cairo, ad eccezione del periodo Venturiano (casualmente il miglior periodo dell’era Cairo), hanno sempre avuto la loro fiammata più importante verso la fine di Agosto.
All’indomani del pareggio con la Lazio che aveva certificato la salvezza, si scriveva su queste pagine come fosse lampante la necessità di liberarsi di elementi che nel capoluogo piemontese avevano fatto il loro tempo: ad oggi il Torino ha incassato 6M di euro per Meitè, e zero per Nkoulou e Sirigu, a cui è stato addirittura rescisso il contratto per far posto al rinnovo triennale di Milinkovic Savic.
Per Lyanco, che la sera di Torino- Benevento twittava un esplicito “BASTA”, ed è praticamente fuori rosa, si continuano a richiedere cifre fuori mercato.
Djidji, Rodriguez e Aina, che arrivano da stagioni più o meno disastrose, sembrano aver “convinto” Juric.
Il club granata è inoltre prigioniero di diversi contratti capestro e completamente fuori mercato concessi in tempi diversi ai vari Verdi, Zaza e Iago.
Il rischio di ripartire con la stessa base disastrosa dei precedenti due anni è quindi concreta: non sembra esserci intenzione da parte del proprietario di dare nuova linfa alla rosa, almeno finchè alcune di queste zavorre non lasceranno la squadra granata.
Al netto di 16 anni mediocri, nel periodo intercorso tra Ventura e Mazzarri, il club granata dava la sensazione, seppur con passettini quasi invisibili, di voler crescere e consolidarsi nella zona medio alta della classifica: negli anni, gli acquisti dei giovani Baselli e Zappacosta, di Iago e Ljajic, dello stesso Belotti andavano in quella direzione; si è passati dal lottare per la salvezza a chiudere stabilmente a sinistra, con due comparsate in Europa: non il sogno di ogni tifoso granata, ma sicuramente meglio delle decadi precedenti.
Dall’esonero di Mazzarri, sembra che il proprietario abbia decisamente abbassato l’asticella: i nomi che vengono accostati al Torino (pensiamo all’ultimo Goldaniga, per passare ai vari interessi per Empereur o Fares) sono perfetti per una squadra che si vuole assestare subito sopra le tre retrocesse.
Ad una situazione di partenza non particolarmente positiva, si aggiunge quella che sembra l’ormai conclamata mancanza di coraggio e fantasia da parte del ds Vagnati: le poche risorse a disposizione nel mercato estivo dello scorso anno sono state concentrate su giocatori che non hanno aggiunto nulla al valore della rosa.
La partenza di quest’anno non è stata particolarmente brillante, se uno dei tre acquisti effettuati finora, il giovane danese Warming, non è ritenuto ancora all’altezza da Juric.
Andando dritti al punto, le risorse limitate a disposizione sono un dato di fatto, ma in un mercato asfittico, si possono trovare soluzioni interessanti anche con formule a basso costo (l’esempio della Sampdoria dello scorso anno che ha finanziato il suo mercato con i soldi di Linetty portandosi a casa tra gli altri Keità e Daarmsgard è ancora fresco).
Per perseguirle, però, occorre avere idee chiare su come muoversi, supportati da una struttura in grado di segnalare giovani prospetti, provando, alla bisogna, a considerare profili differenti da quelli avuti in precedenti squadre o proposti dai procuratori: l’esatto opposto di quello che sembra stia accadendo al Torino in questo momento.
Comments (4)
Franco
Concordo tutto … purtroppo
Lucia no
Un’ impresa deve darsi ogni anno obiettivi di crescita e sviluppo.sta poi ai Vagnati di turno cercare e proporre a Presidente e allenatore il “materiale” trovato,,(finanze permettendo) x arrivare a 5 o 6 posto.Cairo mai fatto in 15 anni. Perché?? Se a lui basta 16 o 17 posto ,a me NO, Si tenga il Toro…(e ZAZA,VERDI,FALQUE,ecc)
Hud
30 anni fa andavo al Comunale 3 ore prima……. dopo l’ arrivo dell’attuale proprietario ho incominciato ad andare un ora prima……… fino a 4 anni fa andavo……..poi basta , troppe delusioni( e nn parlo di gol presi…) troppa mancanza di sogni e prospettive ……….ora nn vado più e nn mi pesa affatto……..quello che mi pesa é aprire sul cellulare la pagina di diretta.it………… anzi quello che mi fa paura………
Mario
Sono 50anni che tifo toro ,ma con questo presidente ,che guarda solo le riviste che vende e non guarda quello che serve al toro per diventare grande ,Cairo lascia il toro e comprati una edicola non capisci niente di calcio e una vergogna noi paghiamo caro l,abbonamento i soldi a noi non ce le regala nessuno capitoooooooo.