ED ORA JURIC MERITEREBBE IL SUPPORTO DELLA SOCIETA’

Andiamo dritti al punto: quest’anno ci sarebbero tutti i presupposti per disputare un campionato differente dagli ultimi due.

Chi non ha voluto soffermarsi solo sul risultato nelle ultime due amichevoli internazionali del Torino, ha intravisto alcuni segnali incoraggianti nella truppa di Juric.

A differenza di Giampaolo nella passata stagione, il tecnico croato ha usufruito di un ritiro precampionato standard come nelle stagioni preCovid per poter plasmare la squadra con la sua idea di calcio.

La richiesta di recuperare la palla sulla trequarti avversaria presuppone un baricentro molto alto ed un pressione offensiva fino ai centrali difensivi avversari; inoltre, la scuola gasperiniana emerge nei duelli 1vs1 a tuttocampo per i quali non è inusuale vedere il centrale difensivo andare a pressare il centravanti avversario oltre la trequarti offensiva

Con il pallone tra i piedi, invece, i giocatori devono avere più di una opzione di passaggio e per quanto possibile non si ricorre al lancio lungo dalla difesa ma si prova a costruire dal basso.

I problemi, al solito, arrivano quando si parla di interpreti: al netto delle numerose assenze in queste due partite (a rotazione Belotti, Aina, Singo, Bremer, Ansaldi hanno saltato almeno uno dei due match), in più di un’occasione è parso evidente come una qualità differente avrebbe permesso alla squadra di rendersi maggiormente pericolosa, o, in fase difensiva, di non subire l’imbucata alle spalle.

Problemi, che come l’anno scorso di questi tempi, devono, o quantomeno, dovrebbero essere risolti dal mercato, che finora, per usare un eufemismo, risulta del tutto incompleto.

Al di là della scommessa Pjaca, che potrebbe rilevarsi vincente viste le potenzialità del ragazzo croato, Juric è ancora in attesa dei famosi 3-4 titolari che richiede dalla conferenza stampa di presentazione e che ha ribadito nelle interviste post Rennes.

La variabile tra i 3 o i 4 titolari dipende chiaramente dall’evolversi della situazione Belotti.

Al netto della permanenza o meno del capitano granata, la rosa ha un gap importante in termini di qualità e non sarà il 10 assegnato a Lukic a colmarlo.

 

TREQUARTISTA

Il primo tassello da colmare riguarda il mancino da mettere a destra a completare il trio offensivo: in questo momento il Torino non ha alternative credibili, considerando un Verdi ombra di se stesso (il ragazzo dovrebbe considerare un’avventura in una realtà più piccola per poter riprendere la propria carriera in mano), Warming e Millico ritenuti troppo acerbi e Linetty usato come jolly; la squadra ha bisogno di estro e qualità.

I profili che vengono seguiti sono interessanti ma serve accelerare per non finire come con la ricerca del regista da affidare a Giampaolo lo scorso anno.

 

DIFENSORE CENTRALE

La difesa alta e l’esasperazione dell’1vs1 presuppone che in alcune occasioni il reparto difensivo sia costretto a rinculare velocemente a protezione del portiere: Bremer è assolutamente adatto al ruolo ma va supportato dall’intera difesa.

Se l’Izzo di due stagioni fa sembra essere in grado di farlo, nè Djidji nè Rodriguez hanno il passo per muoversi tanto rapidamente.

Un centrale difensivo veloce che permetta a Bremer di scalare sul centro sinistra e che colmi numericamente le cessioni di Nkolou e Lyanco è la seconda necessità della rosa attuale.

 

CENTROCAMPISTA CENTRALE

Infine Mandragora è stato indubbiamente uno degli acquisti più azzeccati dell’era Cairo: ad oggi il Torino ha una serie di profili da affiancargli, ma nessuno di questi convince: Lukic non riesce ad emergere, Linetty ad oggi è molto al di sotto delle aspettative, Rincon e Baselli sembrano non essere presi in considerazione da Juric; un giocatore che abbini qualità a quantità, così come il centrocampista ex Udinese, eleverebbe il centrocampo rispetto a quanto è disponibile oggi.

 

Gli obiettivi di mercato sono chiari e Juric ha bisogno di un supporto reale da parte della società anche se, purtroppo, la sensazione è che il modus operandi di Cairo&Vagnati sia il medesimo dello scorso anno: la speranza è che il ds non si debba ridurre l’ultimo giorno di mercato ad elemosinare i Bonazzoli e i Gojak di turno.

Comments (2)

  1. Cairo lo conosciamo no ?!

    Uno speculatore in grado di tagliare, contingentare, risparmiare…

    Solo in questo modo riesce a fare business.

    Non è un imprenditore , non genera valore.

    Quindi o vende Belotti oppure non acquisterà nessuno, salvo le solite scommesse proposte da procuratori che non riescono a piazzare ciò che rimane nell’umido

  2. Ho visto le ultime due partite. Sinceramente non ho visto tutto questo teorizzato gioco di Juric innovativo.
    Concordo che gli interpreti sono sempre gli stessi delle due ultime disastrose stagioni e che avrebbero dovuto essere sostituiti, ma non accadrà.

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