Juric conferenza

Juric si presenta: “Porteremo un calcio propositivo e aggressivo, giocheremo sempre per vincere.”

E’ terminata da poco la conferenza stampa di presentazione di Ivan Juric come nuovo allenatore del Torino. Dopo il primo allenamento mattutino, il tecnico accompagnato dal presidente Cairo ha risposto alle domande dei giornalisti presenti. Ecco le sue parole:

OBIETTIVI:Quando fai due anni come gli ultimi del Toro, vuol dire che ci sono diversi problemi. Devi partire da questo, non devi illudere: si parte per migliorare e portare un calcio propositivo e aggressivo, facendo passi in avanti. Adesso dire un obiettivo non ha senso. Perchè ho scelto il Toro? C’era la sensazione di capirsi e avere idee simili con la società. Poi questa è una rosa da 10-12 giocatori dal ’96 in su, che possono fare meglio. La rosa migliorerà, Vagnati cercherà giocatori con caratteristiche precise per lavorare al meglio. Vedo prospettiva, è uno stimolo per far crescere la società e migliorarsi. Sicuro che il presidente sarà presente, qui possiamo creare qualcosa: è ciò che mi ha spinto ad accettare

Voglio giocare con meno paura e con spirito diverso, affrontando le gare attaccando. Mi sono fatto un film per questi prossimi tre anni: ci saranno giornate storte, ma si vedrà sempre la nostra identità, e vogliamo provare a vincere su ogni campo. Dobbiamo cercare di costruire un pezzo alla volta: io devo dare un segnale, sono convinto che il presidente vedrà le cose che ho in testa. L’esempio? Tutti pensano all’Atalanta: hanno un grande settore giovanile, che ha portato titolari che sono riusciti a rivendere. Poi Gasperini ha portato grande mentalità. Voglio creare un Toro forte: subito è impossibile, ma subito serve un segnale. E col tempo miglioreremo

I PUNTI FERMI: “Voglio capire quali fossero le problematiche, so che in questo gruppo c’è gente valida e altri li devo valutare. Voglio creare lo spirito giusto, il ritiro servirà anche e soprattutto a questo. Ho già alcune idee: posso dire che Bremer, Buongiorno, Sanabria, Lukic e Mandragora saranno dei punti fermi. C’è chi può fare meglio e chi deve liberarsi, dobbiamo portare freschezza e valori nuovi. Questi saranno i miei leader. Le gerarchie in porta? Savic sarà il titolare, Berisha il secondo.”

SUL MERCATO: “C’è una parte della rosa, in cui metto dentro anche Singo, Vojvoda e Aina, già valida, e poi dobbiamo mettere dentro tre o quattro elementi di spessore. Magari Vagnati trova qualche giovane, poi in tanti giocavano al di sotto delle loro potenzialità. Tocca a Vagnati trovare i giocatori ideali. Io non esigo, non dico di prendere questo o quello. Abbiamo idee chiare su ciò che serve, ma se non succede non muore nessuno: anche a Verona ci siamo adattati. Serve lo spirito di adattamento, la voglia di sopperire alle mancanze. Adesso voglio valutare tutti, anche chi non ha fatto bene, poi dopo avremo una percezione migliore delle cose. Il peggio è prendere qualcuno e sbagliare, bisogna essere sicuri su chi prendere. Serve gente giusta, al momento mi fido. Poi vediamo. All’Hellas ho conosciuto ragazzi speciali, ma non ho fatto richieste in questo senso alla società. Poi nel mercato può succedere di tutto, ma al momento non ci sono state queste richieste

SU BELOTTI: “E’ un top player, anche per il suo modo di fare calcio. Il Gallo degli ultimi sei mesi però non mi è piaciuto. Valuterà lui, sceglierà lui se è il momento di cambiare o se mi viene a dire che è il mio capitano e viene a fare la battaglia con me. Ho notato in generale un po’ di saturazione e non di grande allegria, ci sta nel calcio. Questo è un aspetto da valutare, noi vogliamo prendere una strada e non c’è posto per gente non contenta.”

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