Verso Torino-Genoa, vero e proprio esame di maturità per la squadra di Nicola

Quel punticino di Bergamo, ripreso con le unghie e con i denti. Quel punticino, ora uno in più della terzultima. Il Toro “risale” a suon di pareggi, ben 10 (le altre che hanno pareggiato di più sono ferme a 7) e dopo tanto tempo, forse troppo, torna a mettere la testa fuori dalla zona retrocessione. La zona resta caldissima, sia chiaro, 16 punti in 21 partite sono una miseria e urge come non mai tornare alla vittoria. In realtà ne servirebbero un filotto, di vittorie. Solo così si tornerebbe a respirare sul serio e solo così i granata riuscirebbero a tenere il passo di chi la testa l’ha già cominciata a metter fuori grazie a prestazioni di tutto rispetto: vedi lo Spezia di Italiano, capace di imporsi in trasferta col Sassuolo (rimontando lo svantaggio) o come il Bologna di Mihajlovic, reduce da un convincente 3-0 nel derby emiliano di Parma; senza tener conto del Genoa, letteralmente rinato grazie alla cura Ballardini.

Sì, proprio quel Genoa lì, quel Genoa che il Toro dovrà affrontare sabato pomeriggio, per quello che sarà un vero e proprio esame di maturità per la squadra di mister Nicola, reduce da tre pareggi nelle prime tre, con altrettante rimonte. Di cuore e di qualità le rimonte di Benevento (da 2-0 a 2-2) e Bergamo (3-3 d’altri tempi dopo il 3-0 iniziale per Ilicic e compagni), molto meno brillante quella con la Fiorentina in 9 uomini.  E ora serve una risposta sul campo, serve una vera dimostrazione di maturità da parte di tutti. Le motivazioni non mancano, e anche se il Genoa ballardiniano viaggia a medie d’alta classifica, il Toro dovrà cercare a tutti i costi di portare a casa l’intera posta in palio. Con il cuore, con la voglia, ma anche con le qualità ammirate a Bergamo.

[Fonte foto: Gazzetta]

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