Piero Sandulli, “tifoso della Lazio e amico di Lotito”, ma anche presidente della Corte d’Appello

Non lo nascondo, le parole lette nella sentenza della Corte Sportiva d’Appello, quella riguardante il ricorso della Lazio (respinto) con motivazioni durissime nei confronti del Torino FC sui presunti “comportamenti non in linea con i principi di lealtà, probità e correttezza” mi avevano fatto parecchio arrabbiare e continuo ad attendere una risposta da parte della Società, perché di fronte a certe illazioni non è proprio possibile rimanere in silenzio. Vincere una battaglia giudiziaria con queste premesse è tutt’altro che onorevole e se così realmente fosse, avrei preferito perdere la partita 3-0 a tavolino.

Ma in attesa di una risposta del Toro, ho deciso di fare una rapida ricerca su chi presiede la Corte Sportiva d’Appello, il dott. Piero Sandulli. Non vorrà dire nulla, ma in pochi minuti ho scoperto che:

Sandulli? Classe ’54, tifoso della Lazio e amico di Lotito (aiuta sempre…), è stato presidente della Corte federale della Figc e fu l’autore delle sentenze di secondo grado di Calciopoli 2006. Disse, fra l’altro, che il campionato “era regolare” e che personalmente non avrebbe assegnato il famoso scudetto 2006 all’Inter (ma a decidere furono i saggi del commissario Guido Rossi).

Repubblica, agosto 2016

Calciopoli, “regolare”. Lo stesso Sandulli che nel 1986 difese la Lazio nel processo calcio-scommesse bis, stagione in cui il club biancoceleste finì per cavarsela con 9 punti di penalizzazione (restando in Serie B) dopo una sentenza di primo grado nella quale venne inizialmente condannato alla retrocessione in Serie C1.

«Non ho mai negato nel passato di essere stato tifoso dei biancocelesti e ora ci sono tanti appassionati laziali che temono chissà che cosa proprio perché devo giudicare la Lazio, mentre altri paventano che io possa aiutare la società di Lotito. Non scherziamo“.

Il Giornale, luglio 2006

Noi non paventiamo nulla, ci mancherebbe. “Non scherziamo”. Ci limitiamo a dire le cose come stanno, nella stessa maniera in cui abbiamo chiesto una presa di posizione celere da parte del Torino, perché le motivazioni di questa sentenza rischiano di provocare un danno d’immagine incalcolabile e sono francamente inaccettabili per qualsiasi tifoso degno di questa maglia. Vengono messe in dubbio “lealtà e correttezza”, si parla di “furbizia”. Accettare tutto questo in silenzio, e limitarsi a “festeggiare” per un ricorso altrui respinto, lascerebbe l’amaro in bocca e un senso di vuoto preoccupante. Domani è un altro giorno, saremo felici di ricrederci.

[Fonte foto: Calcio Casteddu]

Comments (2)

  1. Perfettamente d’accordo. E’ insopportabile questa accusa. E’ quello che abbiamo sempre detto della Juve. Spero che gli avvocati del Toro abbiano una strategia in mente e che non lascino anche questa ulteriore macchia. Cairo non può fare questo al Toro, a noi tifosi, all’ASL e a se stesso. Deve replicare. Se quanto scritto in sentenza fosse vero Sandulli ha l’obbligo di “girare” le prove alla Procura federale e alla Procura della Repubblica perchè di reato si tratta (falso ideologico in atto pubblico aggravato dalla condizione di pandemia); se fosse falso, invece, devono partire le querele da Cairo, dalla società Torino fc e, soprattutto, dai dirigenti dell’ASL che in un attimo hanno visto infangato il loro nome passando, di fatto, per corrotti e corruttibili.

  2. Cairo sull’inchiesta aperta dalla Procura: “Un atto dovuto, dimostreremo come il Torino si sia comportato in maniera inappuntabile” – Corriere Granata

    […] di un’inchiesta, dopo un attacco come quello sferrato dal Presidente Sandulli (leggi qui), è chiaramente un atto dovuto ed obbligatorio per la Procura, ma sarà anche un’occasione […]

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