Ode a Karol

Il percorso di Karol Linetty in granata non può certamente essere considerato tra I più lineari.

Arrivato come fiore all’occhiello (!) in quella che forse è stata la peggiore campagna acquisti degli ultimi 15 anni, il polacco si era ritrovato immediatamente fulcro centrale del progetto di Giampaolo.

Complice un Toro da retrocessione, i primi mesi in granata di Karol erano scivolati via al di sotto di ogni più negativa aspettativa: escludendo il gol tra la nebbia di Reggio Emilia, preludio di una delle innumerevoli beffe di questi anni, l’ex doriano non aveva mai dato mai la sensazione di essersi ambientato appieno nel centrocampo granata.

A sua parziale discolpa, sarà l’intero trio completato da Meitè e Rincon a non essere ricordato tra i più brillanti della storia del Torino.

Il cambio in panca e l’arrivo di Mandragora avevano relegato il buon Karol ad ultima scelta nel roaster dei centrocampisti: il polacco vivrà così una seconda parte di stagione da comprimario, non contribuendo mai in maniera significative alla salvezza raggiunta alla penultima giornata dalla squadra di Nicola.

Apparente nuova linfa per Karol sembrava essere giunta grazie a Juric e al solito mercato traballante di Cairo: ritenuto sicuro esubero durante l’estate, i mancati arrivi (fino al 31 agosto) dei trequartisti indispensabili nel modulo del tecnico croato, gli avevano di fatto concesso una nuova inaspettata opportunità, ma in posizione più avanzata.

In attesa degli inserimenti e dei recuperi dagli infortuni di Praet e Brekalo, il ragazzo si era riuscito a ritagliare uno spazio importante senza però, anche stavolta, incidere particolarmente: la qualità necessaria a ricoprire un ruolo così chiave non è mai rientrata nelle sue caratteristiche principali, e lui, di fatto, si era adattato al ruolo.

Nonostante una seconda parte di stagione nuovamente ai margini complici la concorrenza di Pobega e Ricci, il polacco si è sempre allenato al massimo: le parole di Juric e Vagnati, arrivate a margine di differenti conferenze stampe, hanno sempre sottolineato l’estrema professionalità del ragazzo.

Questo aspetto che parrebbe scontato in un mondo normale, non lo è in quello del pallone: il panorama calcistico è pieno di esempi di nazionali che rilasciano dichiarazioni controverse a giornali del proprio paese, salvo poi smentire appellandosi ad improbabili fraintendimenti.

L’attitudine del polacco è emersa forte e chiara anche all’esterno del gruppo granata dalla prima giornata di questa stagione: catapultato titolare dalle bizze di quello che avrebbe dovuto essere il capitano granata (a proposito di comportamenti professionali ndr), Linetty ha sfoderato a Monza la sua migliore partita in granata fino a quel momento, contribuendo questa volta in maniera determinante alla vittoria di Monza.

Ritrovatosi prima alternativa nel centrocampo granata (ulteriore involontario assist dal mercato societario ndr), Karol ha continuato a rispondere presente anche nelle successive settimane facendosi apprezzare per corsa, garra e intensità.

Il gol e la gioia condivisa coi compagni nel match di ieri sono solo il culmine di un ottimo inizio di stagione di un ragazzo che, in silenzio, ha digerito bocciature in serie, per poi farsi trovare pronto nel momento del bisogno: professionisti come Karol sono un esempio per il gruppo e non possono che essere apprezzati dall’ambiente granata.

 

fonte foto A Bola

Leave a Reply