Il pagellone di fine stagione

E’  terminato ufficialmente domenica il campionato 2021/2022 e con esso anche la stagione calcistica del Torino. La redazione di Corriere Granata, a mente fredda, ha deciso di valutare l’intera annata di ogni singolo componente della rosa granata. Ecco i nostri giudizi finali.

PORTIERI

Vanja Milinkovic-Savic 5.5: quella che poteva essere inizialmente una scommessa si è poi rivelata un azzardo troppo grande. La scelta di confermare Vanja come portiere titolare non ha ripagato e ha infatti terminato la stagione da secondo, superato nelle gerarchie da Berisha. Il portiere serbo è stato protagonista di buone prestazioni nella prima parte di stagione, ma nel girone di ritorno è caduto in una serie di errori che hanno obbligato Juric a cambiare radicalmente idea. Il suo voto non può essere sufficiente.

Berisha 6: subentrato nella seconda parte della stagione, il portiere albanese con le sue prestazioni ha decisamente meritato la sufficienza in pagella. Nonostante sia caduto anche lui in qualche evidente errore, con la sua esperienza ha salvato più volte il Torino nelle ultime partite di campionato e, con le sue 10 totali presenze stagionali, ha dimostrato di poter essere un valido e affidabile secondo portiere.

Gemello SV: una sola presenza, nella netta vittoria casalinga per 4-0 contro la Fiorentina, per il giovane classe 2000: decisamente troppo poco per poterlo valutare. Il ragazzo in estate probabilmente andrà a giocare in prestito dove finalmente potrà dimostrare il suo valore.

DIFENSORI

Bremer 8.5: l’MVP della stagione. Bremer si è confermato anche questa stagione a livelli altissimi, dominando partita per partita contro qualunque tipo di attaccante gli si presentasse davanti. Il brasiliano si è definitivamente consacrato come il miglior difensore del campionato e come uno dei migliori a livello europeo: tra i giocatori di movimento in Italia detiene il record di palle recuperate (284), di intercetti (105) e di duelli aerei vinti (132).

Djidij 6: un altro giocatore rigenerato dalla cura Juric è sicuramente Djidji. Il centrale sembrava in partenza, ma Juric ha dall’inizio deciso di puntare su di lui, vincendo la scommessa nonostante le critiche iniziali. A penalizzare il giudizio finale del classe 92′ sono le disattenzioni che più volte sono costate care alla squadra, ma la stagione di Djidji, dopo le precedenti, non può che considerarsi sufficiente.

Rodriguez 7: il difensore svizzero è sicuramente una delle sorprese della stagione granata: subito titolare nelle gerarchie di Juric, ha dimostrato una continuità invidiabile che gli mancava da troppo tempo. Il classe ’92 oltre a dare sicurezza e affidabilità all’intero reparto difensivo insieme a Bremer, si è dimostrato fondamentale anche in fase offensiva: Rodriguez è infatti il miglior difensore del campionato per progressione palla al piede. Lo svizzero è una delle pedine maggiormente rivitalizzate da Juric.

Izzo 6: fuori dai piani di Juric fino a metà stagione, la bravura di Izzo è stata quella di lavorare con serietà e impegno allenamento dopo allenamento, nonostante lo scarso impiego. Quando è stato chiamato in causa nella seconda metà di campionato, il difensore napoletano ha sempre portato grande sicurezza all’intero reparto. Le sue prestazioni serie e attente gli hanno valso la sufficienza.

Zima 6.5: primo anno in Italia più che positivo per il classe 2000. Provato sia come centrale di destra che come sostituto di Bremer, Zima è cresciuto di partita in partita, dimostrandosi un difensore più che affidabile nonostante la giovane età. Juric continuerà a lavorare sul ragazzo che, visti i presupposti, già dal prossimo anno potrà essere il titolare di questa squadra.

Buongiorno 6.5: i passi in avanti fatti da Buongiorno sotto la guida di Juric sono da giganti, tanto da garantirgli la prima convocazione con la Nazionale maggiore. Durante l’anno ha avuto l’arduo compito in più occasioni di sostituire Bremer senza farlo rimpiangere. Cresciuto esponenzialmente in fase di marcatura, Buongiorno è migliorato anche in fase di impostazione e di ripartenza. Juric continuerà a lavorare sul classe ’99: il Toro il vice-Bremer potrebbe averlo in casa.

Singo 6.5: Da quando Juric gli ha chiesto più presenza in fase offensiva, Singo ha sfornato 2 gol e 2 assist nella seconda parte di campionato, conquistando il posto da titolare. La sua stazza fisica gli permette di padroneggiare sulla fascia destra, ma la giovane età incide sulle prestazioni dell’esterno che deve ancora migliorare sotto tantissimi aspetti. La stagione del classe 2000 rimane positiva, anche se probabilmente lo stesso tecnico croato, oltre che tutto l’ambiente granata, si aspettava qualcosa in più.

Ola Aina 5: titolare a sorpresa ad inizio stagione, l’esterno con il passare delle settimane è caduto infondo alle gerarchie di Juric, tanto da terminare la seconda parte di campionato con soli 371 minuti giocati. Dopo la Coppa D’Africa di gennaio, anche a detta del tecnico, all’esterno nigeriano è mancato quell’impegno che si era visto ad inizio campionato e nel complesso quindi la sua stagione (probabilmente l’ultima in maglia granata, ndr) non può che essere negativa.

Ansaldi 6: l’esterno di Rosario ha salutato il pubblico granata la scorsa domenica, nella sua ultima partita con la maglia del Torino. Il club ha deciso di non rinnovare il contratto di Ansaldi, che termina la stagione con un totale di 20 presenze condite da 3 assist. Nella prima parte di campionato l’argentino aveva trovato un po’ di spazio, poi dopo l’infortunio al bicipite è stato impiegato sempre meno. Nonostante ciò, Ansaldi raggiunge la sufficienza piena: quando chiamato in causa non ha mai fatto mancare il suo solito impegno.

Vojvoda 7: il Kosovaro, insieme a Rodriguez, è sicuramente la seconda sorpresa della stagione granata. Inizialmente partita dietro Aina e Singo nelle gerarchie, da quando Juric a dicembre l’ha reinventato esterno sinistro, Vojvoda non è più uscito dal campo. 29 presenze, 3 assist, e tantissima qualità hanno caratterizzato il campionato del classe ’95. Con i consigli del compagno di reparto Ansaldi, l’esterno ha mostrato una crescita durante tutto l’arco della stagione che l’ha portato a saper giocare a piede invertito in una zona di campo che nessuno credeva potesse essere di sua competenza.

CENTROCAMPISTI:

Lukic 7.5: dopo Bremer il miglior giocatore della stagione granata. Lukic nel giro di pochissimo tempo si è preso la 10 sulla schiena e il centrocampo granata sulle spalle. Il serbo ha finalmente compiuto quel salto di qualità che tutti aspettavano e con Juric è definitivamente sbocciato. Qualità, quantità e personalità sono stati i fattori che hanno caratterizzato la stagione di Lukic, vero jolly e chiave del gioco di questa squadra. Anche e soprattutto su di lui si costruirà il Toro del futuro.

Pobega 6.5: nonostante la giovane età, Pobega si può considerare come un centrocampista completo. Juric non vorrebbe perderlo e la società farà di tutto per provare a strappare un altro prestito, perchè il 22enne è considerato fondamentale. Fisico, verticalizzazioni, inserimenti e gol: Pobega è stato uno dei protagonisti della stagione.

Mandragora 6.5: complice qualche problema fisico, Mandragora è stato meno incisivo rispetto allo scorso anno. Quando chiamato in causa però, il centrocampista granata ha sempre garantito personalità e qualità nelle giocate. Il Toro dovrà provare in ogni modo a riscattarlo per non perdere una pedina fondamentale non solo in campo, ma anche e soprattutto nello spogliatoio.

Ricci 6.5: il colpo di mercato più interessante e intelligente degli ultimi anni. Ricci, oltre la giovane età, è il centrocampista che forse mancava alla squadra. Dopo un periodo di adattamento, Juric non ha esitato a schierarlo in un ruolo per lui inedito: nel centrocampo a due granata, oltre a garantire grandissime capacità di palleggio, ha aggiunto alle sue qualità anche l’inserimento in area di rigore richiesto dal tecnico croato. Ricci è un investimento per il presente e per il futuro del Torino. I suoi primi mesi in granata sono stati più che positivi.

Linetty 5.5: paga e non poco il modulo con cui Juric schiera la sua squadra. Nato e cresciuto come mezzala, Linetty viene provato come trequartista dove, nella prima parte di stagione, fatica e non poco. Sceso inevitabilmente nelle gerarchie del tecnico, il polacco ha poi sempre trovato meno spazio. Sarà uno dei giocatori che quest’estate inevitabilmente lasceranno Torino.

ATTACCANTI:

Belotti 6.5: nonostante tre differenti infortuni che l’hanno tenuto fuori dal campo per diversi mesi, Belotti risulta ancora una volta il miglior marcatore stagionale granata e l’uomo in più di questa squadra. Il suo impegno e il suo attaccamento alla maglia non sono mai mancati e Juric l’ha sempre ritenuto, e lo ritiene tutt’ora, fondamentale per il tipo di gioco che vuole proporre. Il capitano granata è ad un bivio e a brevissimo si saprà la decisione definitiva su quello che sarà il suo futuro.

Sanabria 6.5: poco concreto sotto porta, Sanabria si è dimostrato durante l’arco della stagione un attaccante funzionale al gioco di Juric più per come fa giocare la squadra che per i gol. Sono infatti 5 gli assist forniti ai compagni e solo 6 le reti messe a segno dal Paraguaiano, che nella prima parte di stagione ha guidato da solo l’attacco granata, complice gli infortuni rimediati da Belotti. La sua stagione rimane sicuramente positiva e lo stesso Juric in più occasioni ha speso parole più che positive per l’attaccante granata.

Pellegri 6: arrivato durante il mercato di riparazione di gennaio, Pellegri è stato condizionato in questi sei mesi in granata da una serie di problemi fisici che gli hanno permesso di collezionare poco più di 200 minuti in campo. Nonostante le poche presenze, quando chiamato in causa il classe 2001 ha sempre fatto bene e per questo nel complesso i suoi mesi in granata sono sufficienti. Il ragazzo ha qualità importanti e il Torino dovrà decidere se esercitare il riscatto dal Monaco.

Praet 6.5: una stagione sfortunatissima quella del belga. Tormentato dagli infortuni, il Torino ha dovuto fare a meno di Praet per un totale di 13 partite. Un’assenza che la squadra di Juric ha patito parecchio: numeri alla mano infatti la media punti del Torino con Praet in campo è di 1.81 punti a partita, mentre senza Praet in campo la media scende a 0.66 punti a partita. In generale la stagione del classe ’94 è più che sufficiente.

Brekalo 7: nonostante il finale discusso, con il mancato diritto di riscatto per volontà del giocatore, Brekalo rimane uno dei migliori dell’intera stagione del Torino. Sin dalla prima partita da titolare contro il Sassuolo, il classe ’98 ha fatto vedere giocate e qualità importanti che durante l’intero anno hanno fatto la differenza. Juric ha sempre posto il croato al centro del progetto e la sua prima e unica stagione in granata, da protagonista, si è conclusa con 7 reti e 2 assist.

Pjaca 5.5: da anni tormentato da guai fisici, anche quest’anno il croato ha patito diversi problemi muscolari e non. Nella prima parte di stagione, quando disponibile, ha fatto vedere cose interessanti e giocate di grande qualità, poi però nella seconda metà di campionato quando chiamato in causa non ha mai inciso. I tre gol stagionali rispetto a quello che ci si aspettava sono decisamente pochi. Anche per questo motivo l’anno in granata non può considerarsi sufficiente e il Torino probabilmente non eserciterà il diritto di riscatto dalla Juventus.

Seck 6: alla sua prima esperienza in Serie A, il classe 2000 quando chiamato in causa ha fatto vedere cose interessanti. Un talento grezzo che ha bisogno di un’esperienza in prestito per potersi confermare un giocatore da Serie A.

Warming SV: preso in estate dal Lyngby Boldklub, il 21enne è stato utilizzato pochissimo da Juric. Il ragazzo probabilmente non è stato ritenuto pronto dal tecnico croato, per questo la sua stagione rimane difficile da valutare.

Zaza SV: separato in casa da gennaio, è impossibile valutare l’annata di Simone Zaza. Mai stato preso in considerazione da Juric, l’attaccante ha concluso la stagione con sole 9 presenze per un totale di 95 minuti giocati.

ALLENATORE:

Juric 8: l’anima di questo gruppo. Dopo due anni di salvezze conquistate all’ultimo, ci voleva un miracolo per risollevare mentalmente e fisicamente questa squadra. Arrivato sin da subito con la voglia di imporre le sue idee, con il suo carisma e con il suo carattere, Juric pazientemente sta trasformando nella sua interezza tutto l’ambiente granata. Il lavoro svolto quest’anno dal tecnico ha posto le basi per poter cambiare definitivamente la strada percorsa dalla società fino a questo momento.

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